Carcere di Teramo, sott’inchiesta il detenuto pestato
E’ indagato per lesioni agli agenti, svolta nella vicenda Castrogno. E a Natale due parlamentari “ispezionano” il penitenziario dopo la morte del nigeriano
TERAMO. Tra i sei indagati per il presunto pestaggio a Castrogno c’è anche il detenuto che accusa gli agenti di averlo malmenato. La procura lo ha iscritto nel registro degli indagati per lesioni: gli agenti incolpano lui di averli aggrediti.
Al presunto pestaggio dell’uomo, un italiano che sta scontando una condanna per reati connessi alla droga, si fa riferimento nell’audio shock finito sulle cronache nazionali. Un caso per cui l’ex comandante della polizia penitenziaria Giuseppe Luzi è stato sospeso dal suo incarico. Il detenuto sostiene di essere stato malmenato dagli agenti, che però respingono le accuse e, invece, ribadiscono di essere stati loro gli aggrediti. Da qui, dunque, l’avviso di garanzia anche per il recluso. Gli altri cinque indagati sono l’ex comandante, già interrogato in procura, e quattro agenti.
IL DETENUTO MORTO. E mentre l’inchiesta aperta dal pm David Mancini sul caso del presunto pestaggio si avvia alla conclusione, quella sulla morte di Uzoma Emeka, il detenuto nigeriano di 32 anni deceduto in carcere, comincia a prendere forma. Dopo che l’autopsia ha accertato che l’uomo, testimone del presunto pestaggio, è morto per un tumore al cervello, tumore che nessuno aveva diagnosticato, il pm titolare del caso Roberta D’Avolio vuole fare chiarezza sui soccorsi e sulle cure prestate al nigeriano. L’esame medico legale ha accertato anche che qualche mese fa l’uomo era stato colpito da un infarto che però nessuno in carcere aveva scoperto. Il magistrato potrebbe disporre nuovi accertamenti medici e per questo non ha ancora dato il nulla osta alla sepoltura: il corpo resta a disposizione della procura.
NATALE IN CARCERE. E intanto, dopo che la commissione d’inchiesta parlamentare sugli errori sanitari ha avviato un’indagine sulla morte dell’uomo, ben due parlamentari hanno annunciato che passeranno il Natale nel carcere di Castrogno. Si tratta di Augusto Di Stanislao, dell’Idv, e di Rita Bernardini dei Radicali-Pd. Entrambi nei mesi scorsi sono già stati nella casa circondariale teramana.
RIFONDAZIONE. «Omaggeremo il sindaco Maurizio Brucchi di una cartina topografica con indicato il carcere di Castrogno». Rifondazione comunista attacca l’amministrazione comunale, stigmatizzandone il silenzio in merito agli ultimi fatti avvenuti in carcere. «E’ grave che Brucchi non si sia espresso sulla morte del detenuto nel nostro penitenziario», ha commentato Filippo Torretta, segretario comunale di Rifondazione, «sembrerebbe sappia farlo solo sulle luminarie natalizie. Almeno l’amministrazione precedente di Gianni Chiodi aveva deciso di portare un consiglio all’interno della struttura». Annunciata l’intenzione di portare l’argomento all’ordine del giorno del prossimo consiglio.
(Ha collaborato Emanuela Michini)
Al presunto pestaggio dell’uomo, un italiano che sta scontando una condanna per reati connessi alla droga, si fa riferimento nell’audio shock finito sulle cronache nazionali. Un caso per cui l’ex comandante della polizia penitenziaria Giuseppe Luzi è stato sospeso dal suo incarico. Il detenuto sostiene di essere stato malmenato dagli agenti, che però respingono le accuse e, invece, ribadiscono di essere stati loro gli aggrediti. Da qui, dunque, l’avviso di garanzia anche per il recluso. Gli altri cinque indagati sono l’ex comandante, già interrogato in procura, e quattro agenti.
IL DETENUTO MORTO. E mentre l’inchiesta aperta dal pm David Mancini sul caso del presunto pestaggio si avvia alla conclusione, quella sulla morte di Uzoma Emeka, il detenuto nigeriano di 32 anni deceduto in carcere, comincia a prendere forma. Dopo che l’autopsia ha accertato che l’uomo, testimone del presunto pestaggio, è morto per un tumore al cervello, tumore che nessuno aveva diagnosticato, il pm titolare del caso Roberta D’Avolio vuole fare chiarezza sui soccorsi e sulle cure prestate al nigeriano. L’esame medico legale ha accertato anche che qualche mese fa l’uomo era stato colpito da un infarto che però nessuno in carcere aveva scoperto. Il magistrato potrebbe disporre nuovi accertamenti medici e per questo non ha ancora dato il nulla osta alla sepoltura: il corpo resta a disposizione della procura.
NATALE IN CARCERE. E intanto, dopo che la commissione d’inchiesta parlamentare sugli errori sanitari ha avviato un’indagine sulla morte dell’uomo, ben due parlamentari hanno annunciato che passeranno il Natale nel carcere di Castrogno. Si tratta di Augusto Di Stanislao, dell’Idv, e di Rita Bernardini dei Radicali-Pd. Entrambi nei mesi scorsi sono già stati nella casa circondariale teramana.
RIFONDAZIONE. «Omaggeremo il sindaco Maurizio Brucchi di una cartina topografica con indicato il carcere di Castrogno». Rifondazione comunista attacca l’amministrazione comunale, stigmatizzandone il silenzio in merito agli ultimi fatti avvenuti in carcere. «E’ grave che Brucchi non si sia espresso sulla morte del detenuto nel nostro penitenziario», ha commentato Filippo Torretta, segretario comunale di Rifondazione, «sembrerebbe sappia farlo solo sulle luminarie natalizie. Almeno l’amministrazione precedente di Gianni Chiodi aveva deciso di portare un consiglio all’interno della struttura». Annunciata l’intenzione di portare l’argomento all’ordine del giorno del prossimo consiglio.
(Ha collaborato Emanuela Michini)