A maggio il blitz dei carabinieri a Silvi, tre appartamenti ora rischiano di essere confiscati

Case alle squillo, 42 mesi di pena

I due agenti immobiliari arrestati per favoreggiamento patteggiano

TERAMO. A maggio vennero arrestati con l’accusa di aver affittato appartamenti alle “lucciole”, ben sapendo che in quelle case le ragazze si prostituivano. Ieri mattina due agenti immobiliari di Silvi (difesi dagli avvocati Monica Passamonti e Annabianca Cocciarficco) hanno patteggiato la pena davanti al gup Marina Tommolini: Angelo Dell’Elce, 43 anni, ha patteggiato un anno e otto mesi, mentre Claudio Coluccia Bodelmonte, 45 anni, un anno e dieci mesi. Per entrambi l’accusa è quella di favoreggiamento della prostituzione.

Il primo è il titolare dell’ agenzia immobiliare Living, mentre il secondo è il proprietario dell’agenzia immobiliare Kristal, due conosciutissime realtà della costa. All’epoca tre appartamenti vennero sequestrati con il rischio di essere confiscati e il proprietario di uno di questi alloggi venne denunciato per favoreggiamento. Secondo la versione fornita allora dai carabinieri una volta accertato che nelle case le ragazze si prostituivano, gli stessi militari avrebbero avvisato i titolari delle agenzie, sollecitando dei provvedimenti, che però non ci sono stati.

Le ragazze sono rimaste nei loro appartamenti e in qualche caso sono state spostate in altri. L’indagine dei carabinieri della compagnia di Giulianova, agli ordini del capitano Gianluigi Delle Grazie e dei carabinieri della stazione di Silvi, guidati dal maresciallo Antonio Tricarico, fu la seconda tranche dell’operazione “Non solo affitti” di marzo, sempre a Silvi. In questo blitz finirono in carcere Carmine Giansante, titolare di un’altra agenzia immobiliare e la sua segretaria Gigliola Di Michele, entrambi di Silvi. Per questi due i difensori avevano chiesto il rito abbreviato condizionato che però non è stato concesso. Per loro a gennaio inizia il processo davanti al monocratico.

Per mesi i militari avevano seguito i movimenti di Dell’Elce e Bodelmonte e in alcuni momenti si sono erano clienti per entrare negli appartamenti e accertare la prostituzione delle ragazze, quasi tutte romene. Una volta avuta la prova di quello che succedeva nelle case di via Saline, via Reno e via Roma i militari il rapporto è finito in procura.