L’INTERVISTA

Caso Juan Bernabé, parla Cruciani: “Una protesi al seno uguale ad una al membro. Licenziare Antonini è un’esagerazione”

14 Gennaio 2025

Giuseppe Cruciani, conduttore del programma radiofonico “La Zanzara”, ha intervistato Juan Bernabe, l’ormai ex falconiere della Lazio, nella puntata di ieri. L’intervista, insieme alle foto online dei risultati della sua operazione, hanno indotto la Lazio a licenziare in tronco lo spagnolo.

PESCARA. “La Lazio fa il suo mestiere, è un’azienda e tutela la sua immagine, ma io ho comprensione umana ed ammirazione per chi mette la libertà di pensiero ai suoi livelli più alti”. Si esprime così Giuseppe Cruciani, giornalista noto soprattutto per essere il conduttore del programma radiofonico “La Zanzara” su Radio 24, sul caso di Juan Bernabé, l’ormai ex falconiere della Lazio licenziato in tronco a seguito dell’intervista rilasciata al suo programma e ad alcune foto del suo membro appena operato che sono circolate online.  Bernabé, infatti, già noto per aver fatto il saluto romano davanti alla curva Tevere della Lazio (atto a cui è seguita una breve sospensione) si è da poco sottoposto ad un intervento di protesi peniena. In altre parole, una “pompetta” che garantisce l’erezione con un semplice tasto, a prescindere dall’eccitazione.

L’intervista è stata sopra le righe – come spesso accade nel programma satirico di Cruciani - e, insieme alle foto e video che sono circolate online e che Bernabé aveva pubblicato su un suo profilo social privato, hanno convinto Lotito, il patron della Lazio, a licenziarlo in tronco con un duro comunicato: “La S.S. Lazio S.p.a., allibita nel vedere le immagini fotografiche e in video del sig. Juan Bernabè e nel leggere le dichiarazioni che le hanno accompagnate, comunica di avere interrotto, con effetto immediato, ogni rapporto con costui, attesa la gravità del suo comportamento”.

Cruciani è un personaggio divisivo: c’è chi lo ama e chi lo odia. Lui, che del giudizio altrui si interessa poco o nulla, si dichiara in favore della massima libertà possibile e contro ogni forma di tabù. Lo abbiamo contattato al telefono per conoscere la sua opinione sul caso.

Buongiorno Cruciani, la Lazio ha fatto bene a licenziare Bernabé?

"La Lazio fa il suo mestiere, è un’azienda e tutela la sua immagine, ma io ho comprensione umana ed ammirazione per chi mette la libertà di pensiero ai suoi livelli più alti”

E il fatto che abbia pubblicato le foto e video dei risultati della sua operazione?

“Lo ha fatto sul suo profilo privato di Instagram. Non c’è nulla di strano né mi sembra che abbia commesso alcun crimine. Certo, quando le foto cominciano a circolare la questione diventa pubblica. Ma se fosse stata una donna...

Cioè?

Fare una fotografia con il pene di fuori è un tabù. Mentre due protesi al seno non destano alcun clamore. Un pene rinforzato non è diverso da un paio di tette rifatte. Lui è libero di fare ciò che vuole.

E anche di dire ciò che vuole? Bernabé era già noto per essersi dichiarato grande estimatore di Mussolini e Franco e per il saluto romano sotto la curva Tevere.

Ripeto: sono per la massima libertà di pensiero e ammiro chi non ha paura di esprimere la propria opinione. Poi, certo, io non condivido…

Adesso anche Antonini, il medico che ha svolto l’operazione, è finito nell’occhio del ciclone: Lotito lo ha licenziato perché ritiene che si sia fatto pubblicità attraverso la Lazio.

La Lazio fa quello che vuole, ma per me è un’esagerazione. Tutti i professionisti si fanno pubblicità col loro lavoro. Oltretutto nell’intervista che ha rilasciato da me (ieri insieme a Bernabé, ndr) non ha detto niente di sconsiderato.

Ha anche detto di aver sconsigliato la protesi a Bernabé perché non era un bisogno clinico.

Esattamente. Questa storia sta diventando un’ecatombe per tutti quelli che hanno avuto a che fare con l’uccello (ride, ndr). Non condivido.

E l’operazione? La condivide?

Io non la farei mai, ma la questione della protesi al pene è molto seria. Personalmente, non ne ho bisogno.

Neanche lui…

E ne ha parlato pubblicamente. Questo lo ha messo nelle condizioni di essere preso in giro. Noi, da esterni, ci facciamo quattro risate, ma ripeto che la questione è molto seria. Ma mi hai fatto venire un’idea...

Ovvero?

Conosco un’altra persona, un gigolò, che si è fatto impiantare una protesi del genere per poter essere sempre prestante. Può essere una bella intervista per la puntata di stasera.

Contento di averle dato uno spunto, ma non è proprio la stessa cosa. A lui serve per lavoro, l’aquila della Lazio vola anche senza la protesi del falconiere.

Il perché non importa. Nell’intervista Bernabé ha detto che per lui l’atto sessuale è una necessità. Che vuole farlo almeno 1-2 volte al giorno. E’ libero di fare quello che vuole. Ora chiamo il gigolò. Ciao(e riattacca, ndr).