L'EPIDEMIA / FASE 2
Coronavirus: in Abruzzo solo il 9.8% dice no ai test sierologici
Croce Rossa italiana: effettuate quasi tutte le chiamate, il 28.2% ha fissato la data del prelievo
PESCARA. L'Abruzzo è una delle regioni italiane con la più alta partecipazione all'operazione dei test sierologici. Solo il 9,8% delle telefonate ha avuto esito negativo. Nel 28,2% dei casi l'appuntamento è stato già fissato e i prelievi sono in corso. Il primo tentativo di contatto telefonico è stato fatto quasi con tutti: resta da effettuare il 25% di chiamate per vari motivi non andate a buon fine, mentre il 37% delle persone deve essere ricontattato.
A illustrare le percentuali, aggiornate a mercoledì sera, è la Croce Rossa Italiana. In Abruzzo, il campione individuato dall'Istat comprende 5.561 cittadini residenti in 62 Comuni: 1.628 in provincia di Chieti, 1.354 in provincia di Pescara, 1.318 in provincia di Teramo e 1.261 in provincia dell'Aquila. I prelievi vengono effettuati in 32 centri individuati dalle Asl. Una quarantina i volontari della Croce Rossa Italiana dei 14 comitati territoriali abruzzesi impegnati nell'operazione.
La Cri, oltre alla telefonate, si occupa di trasportare i campioni prelevati dai punti di prelievo ai laboratori. «Inizialmente le persone apparivano un po' più scettiche», dice il presidente del comitato regionale della Croce Rossa, Gabriele Perfetti, «ma anche grazie alla campagna di sensibilizzazione la situazione è migliorata. C'è un riconoscimento verso la Cri da parte delle persone e questo è un segnale importante, c'è fiducia. Crediamo che questa operazione possa aiutarci per i prossimi mesi a capire come affrontare questo virus».