Donna fatta a pezzi, si cerca complicel'assassino fermato non agì da solo

E' caccia a chi aiutò Romano Bisceglia, il pugliese arrestato con l'accusa di aver ucciso e poi fatto a pezzi Adele Mazza, la tossicodipendente di 49 anni i cui resti furono trovati a Teramo
TERAMO. Si cercano i complici dell'uomo arrestato lunedì sera perchè accusato di avere ucciso, e poi fatto a pezzi, Adele Mazza, la 49enne tossicodipendente teramana i cui resti sono stati rinvenuti la sera di Pasquetta, a Teramo. L'uomo, Romano Bisceglia, 57 anni, subito dopo l'arresto per omicidio volontario, vilipendio e occultamento di cadavere, si è avvalso della facoltà di non rispondere al magistrato.
Secondo quanto si è appreso, l'uomo non avrebbe agito da solo nel sezionamento e nell'occultamento del cadavere; ad "incastrarlo" come presunto assassino sarebbero state delle macchie di sangue rinvenute dai carabinieri del Ris su un secchio che conteneva un braccio della vittima, trovato sul luogo in cui furono gettati i sacchi con i resti del cadavere.
Gli investigatori ritengono che Bisceglia non abbia agito da solo e che il delitto sia maturato nell'ambiente della tossicodipendenza, scatenato dall'ennesimo litigio tra i due. La donna - secondo quanto emerso anche da testimonianze raccolte nel corso della notte - sarebbe stata succube di Bisceglia il quale, dopo avere avere interrotto una relazione con la Mazza, continuava a frequentarla rifornendola di droga.
Adele Mazza sarebbe stata soffocata con corde di nylon e fili elettrici e poi tagliata. L'omicidio sarebbe avvenuto nel pomeriggio di Pasquetta: gli investigatori hanno infatti accertato che alle 10 e mezza del mattino la donna era stata vista dal alcuni testimoni.
Secondo quanto si è appreso, l'uomo non avrebbe agito da solo nel sezionamento e nell'occultamento del cadavere; ad "incastrarlo" come presunto assassino sarebbero state delle macchie di sangue rinvenute dai carabinieri del Ris su un secchio che conteneva un braccio della vittima, trovato sul luogo in cui furono gettati i sacchi con i resti del cadavere.
Gli investigatori ritengono che Bisceglia non abbia agito da solo e che il delitto sia maturato nell'ambiente della tossicodipendenza, scatenato dall'ennesimo litigio tra i due. La donna - secondo quanto emerso anche da testimonianze raccolte nel corso della notte - sarebbe stata succube di Bisceglia il quale, dopo avere avere interrotto una relazione con la Mazza, continuava a frequentarla rifornendola di droga.
Adele Mazza sarebbe stata soffocata con corde di nylon e fili elettrici e poi tagliata. L'omicidio sarebbe avvenuto nel pomeriggio di Pasquetta: gli investigatori hanno infatti accertato che alle 10 e mezza del mattino la donna era stata vista dal alcuni testimoni.