ABRUZZO
Dopo 4 anni e con fondi più che dimezzati, finalmente le parrucche del sorriso
Da 500mila a 100mila euro da dividere fra le Asl per protesi tricologiche e trucchi per pazienti oncologici con Isee inferiore a 30mila euro. Piccolo ma prezioso sorriso per le donne alle prese col cancro
PESCARA. Impugnata dal Governo, rilegittimata dalla Corte costituzionale, dimezzata da 500 a 100mila euro da spartire, peraltro, tra le 4 Asl. Che sia giunto il momento di restituire il sorriso, perché no, anche attraverso parrucche e trucchi permanenti a tutte quelle donne malate di cancro il cui sorriso è stato spento? Solo chi lo sta vivendo sa che cosa vuol dire schivare gli specchi di casa come odiosi e impietosi nemici di un'immagine che sembra non avere più di nulla di familiare, di riconoscibile, di piacevole. Fondi destinati anche a uomini per la parte dei caschi refrigeranti e delle attività di ascolto svolte dalla Asl con specifici sportelli.
La legge regionale del 2021 non è mai riuscita a fare ciò che era nell'intento dei suoi promotori firmatari: stanziare fondi, all'epoca 500mila euro oggi ridotti a 100, per protesi tricologiche, dermopigmentazione e trucco permanente, l'acquisto per la Asl di caschetti refrigeranti e per attività di ascolto, sostegno e accompagnamento svolto dalla Asl. Il Governo impugnò la legge perchè l'Abruzzo era in deficit sanitario, la Regione dimostrò ricorrendo contro il Governo che non si trattava di fondi sottratti alla sanità bensì attinti dal bacino del sociale ( in quanto prestazioni extra Lea) e la Corte costituzionale ha detto la sua sentenziando e dando di fatto ragione all'Abruzzo che vuole aiutare così le sue pazienti oncologiche.
"Il punto è che ahinoi si arriva in ritardo, ma su questo si può andare oltre correndo ai ripari temporali, e nonostante i fondi ridottissimi da 500 a 100mila per quattro Asl rischia di rappresentare una scure troppo impattante", commenta Antonio Blasioli tra i promotori firmatari della legge n.28 del 2021: "La felicità per un sostegno tanto prezioso ha la meglio ed è per questo che faremo di tutto per accelerare tempi e criteri. Le norme attuative prevedono anche le regole per le associazioni per collaborare ai percorsi di accompagnamento e per la creazione della “Banca dei capelli”.
"È tardi, è una cifra inferiore a quella iniziale ma è un passo avanti, un passo verso la civiltà", è la speranza anche di Blasioli.