ABRUZZO

Entro il 2100 siccità e desertificazione, rischi per agricoltura e idroelettrico

L'allarme lanciato dopo lo studio condotto dall'Università 'Gabriele d'Annunzio' 

PESCARA. Entro il 2100 la regione verde d'Europa rischia la desertificazione a causa dei periodi di siccità prolungati, sia dal punto di vista meteorologico che idrologico, con gravi conseguenze per l'agricoltura e la produzione di energia idroelettrica che è ancora la prima fonte rinnovabile in Abruzzo.

leggi anche: L'invaso ai minimi livelli della diga di Penne Anche in Abruzzo è già emergenza siccità Il report e i dati di Anbi (associazione Consorzi di tutela): "Anche in zone dove l’acqua non è mai mancata, ora ci sono razionamenti e limitazioni". Rimedi e burocrazia

È quanto emerge dallo studio dell'Università 'Gabriele d'Annunzio' di Chieti-Pescara che è stato reso noto in occasione della Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione.

La ricerca ha analizzato le portate dei fiumi, le precipitazioni e le temperature, a partire dal 1985, e, attraverso le variazioni passate e i cambiamenti, ha realizzato una proiezione su cosa ci si aspetta per il futuro fino al 2100.

Realizzare una rete di bacini di accumulo per raccogliere l'acqua piovana, tutelare ed effettuare la manutenzione dei fiumi e definire piani regionali settoriali e piani comunali per l'adattamento ai cambiamenti climatici: sono alcune delle proposte avanzate da agricoltori, ricercatori e ambientalisti nel confronti della politica per affrontare l'emergenza siccità in Abruzzo in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione. Il tutto anche alla luce dei dati allarmanti della ricerca dell'Università 'D'Annunziò che ha analizzato le portate dei fiumi, le precipitazioni e le temperature a partire dal 1985, per determinare le variazioni passate ed avere una base per studiare i cambiamenti che ci si aspetta per il futuro, fino al 2100; secondo il report di Community Valore Acqua per l'Italia l'Abruzzo è tra le 12 regioni ad elevato stress idrico. La ricerca - pubblicata sulla rivista scientifica Environmental Challenges - è del dottorando Moshin Tariq, della ricercatrice Eleonora Aruffo e del docente Piero Di Carlo: i risultati indicano un aumento della temperatura in tutti gli scenari, accompagnato da una diminuzione delle precipitazioni e della portata del fiume Pescara. Inoltre un'analisi degli indici di siccità mostra potenziali siccità future frequenti, gravi e prolungate: siccità meteorologiche che potrebbero durare tra i 105 e i 163 mesi e siccità idrologiche superiori a 100 mesi fino a 150 mesi. Secondo la Coldiretti, sostenuta da Anbi, il «progetto, immediatamente cantierabile, dei bacini di accumulo vuole potenziare la raccolta di acqua dolce intervenendo sulle infrastrutture».