Rischio dazi per i vini abruzzesi, il mercato degli Stati Uniti vale 54 milioni

L'aggravio dei costi sarà significativo. Parla Davide Acerra, marketing manager del Consorzio Tutela vini d'Abruzzo
PESCARA. "I dazi di Trump rischiano di rappresentare un duro colpo per il vino abruzzese. Nel 2024 gli Usa sono stati il primo mercato per l'Abruzzo, con un valore delle esportazioni pari a 54 milioni di euro. La tassazione al 20% rischia di sfavorire proprio i vini della nostra categoria. L'aggravio dei costi sarà significativo e questo rischia di farci uscire dalla nostra fascia di mercato. Inoltre, altri Paesi produttori, per cui i dazi sono diversi, potrebbero rubarci quote di mercato. A questo si aggiunge il rischio di una contrazione dei consumi dovuta all'aumento dei prezzi".
Così Davide Acerra, marketing manager del Consorzio Tutela vini d'Abruzzo, commenta con l'Ansa i rischi, per il vino abruzzese, derivanti dai dazi imposti da Donald Trump. Il Consorzio, alle prese con l'organizzazione del Vinitaly di Verona dal 6 al 9 aprile - l'Abruzzo parteciperà alla 57esima edizione con un ampio spazio espositivo - non ha ancora elaborato dati precisi sulle possibili conseguenze dei dazi, ma le stime parlano chiaro, considerando la rilevanza del mercato americano, che nel 2024 è salito al primo posto superando la Germania.
"Il dato dei 54 milioni di euro - spiega Acerra - è peraltro sottostimato, perché il Montepulciano d'Abruzzo può essere imbottigliato anche altrove e quei numeri non tengono conto delle esportazioni provenienti da altre regioni. In ogni caso, confidiamo nel fatto che chi sceglie i vini italiani e abruzzesi continuerà a farlo. Come Consorzio continueremo a spingere in termini di posizionamento, attività che portiamo avanti dal 2018. Basti pensare che nel 2010 l'export dei vini abruzzesi era pari a 100 milioni di euro, mentre oggi, dopo anni in costante crescita, ha raggiunto i 290 milioni di euro. Dovremo ragionare anche in termini di diversificazione e trovare nuovi mercati".
E ancora: "Il vino abruzzese più bevuto negli Stati Uniti e nel mondo - ricorda il marketing manager del Consorzio Tutela vini d'Abruzzo - è il Montepulciano, con una quota pari al 70%, ma sono in costante crescita i bianchi, come il Trebbiano e il Pecorino, e il Cerasuolo d'Abruzzo".
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