ABRUZZO

Ferrovia Roma-Pescara, Legambiente: "Rischio crisi idrica con la perforazione del Morrone"

Le preoccupazione degli ambientalisti sul nuovo progetto. I lavori sono attesi da maggio 2023

PESCARA. Legambiente Legambici Abruzzo esprime "forte preoccupazione" in merito alla riqualificazione ferroviaria della linea Roma-Pescara poiché, si legge in una nota, la perforazione della montagna potrebbe compromettere la falda acquifera che rifornisce tutti i centri abitati della Val Pescara e i territori di Chieti e Pescara, determinando "gravi problemi di approvigionamento idrico".

Dopo il Wwf, che aveva già sollevato problemi in merito all'impatto ambientale di un progetto che comporta il raddoppio dei binari almeno per un'ampia parte del tracciato e che sta destando allarme nelle popolazioni interessate, nuovi dubbi sono emersi dall’analisi delle simulazioni e delle opere progettuali effettuata da Legambiente. "Ci troviamo già in una situazione di grave emergenza idrica - scrive Legambiente - che verrebbe solo aggravata da un intervento così invasivo su un ecosistema sotterraneo complesso come quello del Massiccio del Morrone". “Legambiente - spiega Luca Colantonio, presidente del Circolo Legambiente Legambici Abruzzo - ha auspicato da sempre interventi per la riqualificazione della linea ferroviaria e per migliorare il trasporto su ferro, ma è importante che il progetto, che impatterà sulla vita delle comunità locali sia condiviso con i territori coinvolti. I cantieri previsti potrebbe cambiare radicalmente il futuro di quei territori, relativamente alla disponibilità di acqua, intaccando la falda acquifera e aggravando una scarsità idrica, già presente nei mesi invernali, che peggiora ogni anno con l’arrivo della stagione estiva”.

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Secondo il crono-programma, la progettazione esecutiva e l’inizio dei lavori sono previsti per maggio 2023. La proposta di Legambiente è di fissare un “vero” dibattito pubblico con tutte le associazioni e comitati presenti sui territori interessati, per trovare una soluzione ambientale condivisa a tutte le criticità sollevate, con particolare attenzione a crisi idrica e impatto ambientale dell’infrastruttura ferroviaria e delle opere accessorie. "Come Circolo Legambiente - conclude - nato nell’area Chieti-Pescara per incentivare la mobilità, siamo favorevoli al miglioramento della rete ferroviaria e siamo sempre stati a favore della mobilità sostenibile, basata su intermodalità bici-treno, trasporto su rotaie di persone e merci, e mobilità “dolce” a misura delle comunità e dei territori, evitando opere a forte impatto ambientale".