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Frecciabianca in Abruzzo, quando il ritardo è cronico

Nostra indagine di una settimana rileva che in media sette treni su 10 non sono puntuali. E nessuno è in anticipo

PESCARA. Una volta dovevi arrivare al binario per sapere se il treno da prendere sarebbe arrivato in orario. Oggi puoi farlo anche da casa, su viaggiatreno.it, il che è un'arma a doppio taglio. Se da un lato il servizio è ottimo, perché consente comodamente di pianificare il viaggio avendo contezza di quanto parte il treno, dall'altro consente a chiunque di monitorare eccellenze e disservizi e di scoprire che in Abruzzo, in media, sette treni su dieci sono in ritardo.

Tutto in nome della trasparenza, s'intende, ed a servizio di chi usufruisce del mezzo pubblico. Così, abbiamo fatto, e per una settimana abbiamo monitorato il traffico treni di arrivi e partenze dalla stazione di Pescara centrale, con particolare riferimento ai Frecciabianca, i treni più costosi e più veloci che percorrono la dorsale adriatica e che fermano nel capoluogo.

I PREZZI. Iniziamo da qui perché gli orari non rispettati fanno innervosire e perché i Frecciabianca costano più degli altri, ed il servizio che l'utenza si aspetta è altrettanto superiore alla media. Un Frecciabianca per Milano, preso all'ultimo momento ed in tariffa base non costa meno di 69 euro a persona. Uno per Venezia dai 61 in su. Certo, si risparmia prenotando svariati giorni in anticipo, e allora si arriva a pagare un titolo di viaggio anche 35 euro.

I RITARDI. L'input al monitoraggio del sito viaggiatreno.it ci è arrivato dalla segnalazione di alcuni lettori che lamentano un ritardo cronico su alcune linee, come quella per Milano, che non è solo fastidioso per l'attesa, ma è anche una beffa perché non consente di ottenere alcun rimborso.

Le tratte servite a Pescara dai treni Frecciabianca sono quelle per Milano Centrale, Torino Porta Nuova, Venezia Santa Lucia, Lecce, Taranto, Bari. Capita così che il treno per Milano del 16 luglio porti un ritardo di 59 minuti, o ancora quello per Lecce una partenza differita di 72 minuti.

Ritardi come questi fanno arrabbiare anche meno, perché il regolamento prevede una percentuale di rimborso. Ma altri disservizi, anche minori, come i 21 minuti della Freccia per Torino Portanuova di ieri o i 28 minuti dell’affollato Milano centrale della stessa giornata, “mandano in bestia” gli utenti perché non danno diritto ad alcuna indennità che invece scatta pochi minuti dopo. E non c’è mai un anticipo.

I RIMBORSI. Trenitalia prevede infatti indennità per il ritardo a partire dai 30 minuti. In caso di ritardo dei treni Frecciabianca, compreso tra i 30 e i 59 minuti, Trenitalia riconosce un bonus pari al 25% del prezzo del biglietto che potrà essere utilizzato entro 12 mesi. Il bonus può essere richiesto trascorsi 3 giorni dalla data del viaggio e fino a 12 mesi successivi nelle biglietterie, su internet o nelle agenzie di viaggio che emettono il titolo. Per ritardi superiori ai 59 minuti,Trenitalia corrisponde un’indennità pari al 25% del prezzo del biglietto, per un ritardo compreso tra 60 e 119 minuti, 50% del biglietto, per un ritardo di almeno 120 minuti.

L’indennità sarà corrisposta con un bonus per acquistare entro 12 mesi un nuovo biglietto, o in contanti per pagamenti effettuati in contanti, o mediante il riaccredito per pagamenti con carta di credito.

LA POSIZIONE DI FERROVIE. Per capire meglio qual è la situazione e come si spiegano ritardi continui sui treni Frecciabianca abbiamo contattato il Gruppo Fs. «Su tratte così lunghe, ritardi di alcuni minuti sono comuni e non preoccupanti», è la risposta, «può capitare, come in questo periodo, che un flusso di passeggeri maggiore faccia perdere tempo, o che vi siano cause contingenti come può essere un guasto alla linea. Tanti sono ancora i suicidi sulle rotaie, i casi di passaggio a livello manomessi e così via». In ogni caso a Trenitalia ricordano che sulla tratta adriatica è in programma l’investimento di 350 milioni di euro. «Oltre che velocizzare la percorrenza, servirà ad assicurare la regolarità del servizio», garantiscono per il futuro.

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