«Ho visto mio figlio acquistare sigarette»
La madre dello studente di 12 anni conferma l’accusa, la telecamera ha ripreso la scena
GIULIANOVA. «Sì, ho presentato un esposto ai carabinieri. E non è la prima volta che mio figlio acquista sigarette in quella rivendita».
La madre di Giulianova che ha messo nei guai il tabaccaio, colpevole di aver venduto un pacchetto di sigarette al figlio di 12 anni, è di poche parole. Forse non si aspettava tutta la risonanza mediatica che ha avuto la sua denuncia. Il suo obiettivo è di «tutelare ad ogni costo la salute del figlio».
La mattina del 21 dicembre quindi nulla sarebbe accaduto per caso. Le affermazioni della mamma troverebbero conferma dalla registrazione video effettuata quel giorno dall’impianto a circuito chiuso di cui è dotata la tabaccheria.
Nel filmato, che comunque deve ancora essere visionato dagli investigatori, sembrano apparire chiare le immagini della madre e del figlio mentre confabulano fuori dall’esercizio, poco prima che il ragazzo entri per l’acquisto delle sigarette. Di lì a pochi attimi, infatti, la donna è entrata nella tabaccheria e ha espresso tutto il suo vivo disappunto di fronte a quella vendita illegale. Se l’episodio sarà confermato dalla deregistrazione del video, si tratta di una operazione degna delle migliori serie di film-polizieschi.
A breve, sulla scorta del supporto tecnico, in possesso del tabaccaio, tutto potrebbe essere chiarito e l’accaduto, quanto meno, sarà di monito ai rivenditori che, nel dubbio, hanno l’obbligo di chiedere l’esibizione di un documento di riconoscimento, come prevede il cartello della Federazione italiana tabaccai.
REAZIONI ON LINE. L’episodio della vendita di sigarette ad un minore, finito sui siti on-line del Centro e di Repubblica e ripreso dalle emittenti televisive nazionali, ha fatto il giro della penisola e non solo.
In molti hanno commentato la notizia sul web.
Scrive “yanes”: «Per questa legge dello Stato la mia famiglia ha pagato un prezzo altissimo. Nel 1943 mia madre rifiutò la vendita di sigarette ad un minore. Il padre, nostro vicino, si vendicò ferendo a morte mio padre. Nessuno ha riconosciuto la causa di servizio alla vedova ed agli otto orfani».
Dall’estero interviene “morgoth81”: «Per i rivenditori automatici dovrebbero fare come da noi in Germania dove occorre la patente per acquistare il pacchetto di sigarette».
Anche “ciro49” ha voluto dire la sua: «Il tabaccaio corre il rischio di pagare per una legge fatta coi piedi. Molti distributori automatici, infatti, non richiedono documenti. Ma la mamma, invece di vestire i panni dell’investigatore, non poteva fare azione preventiva con sani discorsi educativi? Mi vien quasi da pensare che sia stato tutto architettato per un raggiro al tabaccaio».
Il commento deciso di “corrado 2009”: «Tutto giusto...però spero che la madre abbia anche preso a schiaffoni il figlio altrimenti è tutto inutile».
CODACONS E MILANO. Il Coordinamento consumatori scende in campo con una nota: «La procura Teramo deve intervenire nei confronti del tabaccaio che ha venduto sigarette ad un dodicenne».
«Occorre una punizione esemplare», spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi «che funga da deterrente per tutti quei tabaccai che continuano a vendere sigarette ai minori di 16 anni».
«Non bisogna contrastare solo l’abuso di alcol», dice Manfredi Palmieri, presidente del consiglio comunale di Milano che ha contattato il Centro, «ma andrebbero potenziati i controlli su chi viola la legge vendendo sigarette agli under 16 ignorando tale limite. La legge esiste e va fatta rispettare».
La madre di Giulianova che ha messo nei guai il tabaccaio, colpevole di aver venduto un pacchetto di sigarette al figlio di 12 anni, è di poche parole. Forse non si aspettava tutta la risonanza mediatica che ha avuto la sua denuncia. Il suo obiettivo è di «tutelare ad ogni costo la salute del figlio».
La mattina del 21 dicembre quindi nulla sarebbe accaduto per caso. Le affermazioni della mamma troverebbero conferma dalla registrazione video effettuata quel giorno dall’impianto a circuito chiuso di cui è dotata la tabaccheria.
Nel filmato, che comunque deve ancora essere visionato dagli investigatori, sembrano apparire chiare le immagini della madre e del figlio mentre confabulano fuori dall’esercizio, poco prima che il ragazzo entri per l’acquisto delle sigarette. Di lì a pochi attimi, infatti, la donna è entrata nella tabaccheria e ha espresso tutto il suo vivo disappunto di fronte a quella vendita illegale. Se l’episodio sarà confermato dalla deregistrazione del video, si tratta di una operazione degna delle migliori serie di film-polizieschi.
A breve, sulla scorta del supporto tecnico, in possesso del tabaccaio, tutto potrebbe essere chiarito e l’accaduto, quanto meno, sarà di monito ai rivenditori che, nel dubbio, hanno l’obbligo di chiedere l’esibizione di un documento di riconoscimento, come prevede il cartello della Federazione italiana tabaccai.
REAZIONI ON LINE. L’episodio della vendita di sigarette ad un minore, finito sui siti on-line del Centro e di Repubblica e ripreso dalle emittenti televisive nazionali, ha fatto il giro della penisola e non solo.
In molti hanno commentato la notizia sul web.
Scrive “yanes”: «Per questa legge dello Stato la mia famiglia ha pagato un prezzo altissimo. Nel 1943 mia madre rifiutò la vendita di sigarette ad un minore. Il padre, nostro vicino, si vendicò ferendo a morte mio padre. Nessuno ha riconosciuto la causa di servizio alla vedova ed agli otto orfani».
Dall’estero interviene “morgoth81”: «Per i rivenditori automatici dovrebbero fare come da noi in Germania dove occorre la patente per acquistare il pacchetto di sigarette».
Anche “ciro49” ha voluto dire la sua: «Il tabaccaio corre il rischio di pagare per una legge fatta coi piedi. Molti distributori automatici, infatti, non richiedono documenti. Ma la mamma, invece di vestire i panni dell’investigatore, non poteva fare azione preventiva con sani discorsi educativi? Mi vien quasi da pensare che sia stato tutto architettato per un raggiro al tabaccaio».
Il commento deciso di “corrado 2009”: «Tutto giusto...però spero che la madre abbia anche preso a schiaffoni il figlio altrimenti è tutto inutile».
CODACONS E MILANO. Il Coordinamento consumatori scende in campo con una nota: «La procura Teramo deve intervenire nei confronti del tabaccaio che ha venduto sigarette ad un dodicenne».
«Occorre una punizione esemplare», spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi «che funga da deterrente per tutti quei tabaccai che continuano a vendere sigarette ai minori di 16 anni».
«Non bisogna contrastare solo l’abuso di alcol», dice Manfredi Palmieri, presidente del consiglio comunale di Milano che ha contattato il Centro, «ma andrebbero potenziati i controlli su chi viola la legge vendendo sigarette agli under 16 ignorando tale limite. La legge esiste e va fatta rispettare».