PIATTO CHE RISALE AL MEDIOEVO

Il piatto delle famiglie povere all’origine era un lungo filo di pasta

ELICE. La pasta alla Mugnaia è un antico piatto della tradizione contadina della vallata del Fino, ma le sue radici a Elice sono ben salde. In questo comune dell'entroterra pescarese ci sono infatti...

ELICE. La pasta alla Mugnaia è un antico piatto della tradizione contadina della vallata del Fino, ma le sue radici a Elice sono ben salde. In questo comune dell'entroterra pescarese ci sono infatti aziende che lo producono, ristoranti che lo cucinano come piatto tipico e numerose famiglie che, da generazioni, si tramandano la ricetta per proporre questo piatto nelle occasioni più importanti. La storia vuole che, proprio a Elice, i mugnai preparassero un impasto di acqua e farina da cui ottenevano un lunghissimo filo che, condito con solo olio, aglio e peperoncino, costituiva il pranzo quotidiano delle famiglie più povere. I mulini, mossi dall'acqua del fiume Fino, erano ideali per sfogliare delicatamente i chicchi di grano tenero di cui era principalmente composta la pasta. La lavorazione dell'impasto era più complessa. Una volta ottenuto il panetto a seguito della lavorazione di acqua e farina, e averlo fatto riposare, l'impasto veniva forato come a creare una ciambella per poi essere allungato e steso. La maggiore manualità era richiesta nella fase finale della lavorazione. La pasta si manipolava come a volerla mungere. Di qui la probabile origine del nome. La manipolazione procedeva fino a ottenere un aspetto leggermente assottigliato tipico della lavorazione manuale. Il risultato era un unico lunghissimo filo che spesso era anche lavorato a più mani. Sull'origine del nome i pareri non sono concordi, qualcuno sostiene derivi dalla lavorazione che imita il gesto della mungitura, altri preferiscono ricondurne l'origine ai mugnai che lavoravano questo prodotto. Sul periodo nel quale questa pasta abbia avuto origine, invece, sono tutti concordi. La pasta sarebbe nata nel periodo medievale e per centinaia di anni sarebbe stata servita senza sugo, ma semplicemente disposta su un tavolaccio e i commensali ne staccavano dei pezzi per mangiare. Una leggenda vuole che questo piatto sia stato offerto come ristoro a Federico Barbarossa durante un suo passaggio nella vallata. Oggi la pasta è stata aggiornata e riproposta con ottimi sughi, tra questi quello alle carni. Un piatto molto apprezzato anche dai turisti che ogni estate, ad agosto, raggiungono Elice per assaggiare questo piatto in occasione della sagra organizzata dall'Associazione sportiva dilettantistica Elicese, festa alla quale si associa anche la rievocazione medievale La Notte nell'Ilex.(e.f.)

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