Il trasporto ferroviario sciopera per 24 ore, non ci sono fasce di garanzia

23 Novembre 2024

La protesta inizia alle 21 di sabato 23 novembre, ecco tutti i dettagli

PESCARA. Inizia alle 21 di sabato 23 novembre lo sciopero di 24 ore del trasporto ferroviario. Disagi in vista per chi deve usufruire di Frecce, Intercity e regionali. Italo pubblica una lista di treni garantiti, mentre per i regionali Fs non ci sono fasce di garanzia perché queste ultime valgono solo per i giorni feriali. In caso di cancellazioni o ritardi è possibile chiedere un rimborso in biglietteria, chiamando il call center o compilando l'apposito form online. Questa opportunità vale sia per Trenitalia sia per Italo.

In particolare, Trenitalia suggerisce a chi vuole rinunciare al viaggio di "chiedere il rimborso a partire dalla dichiarazione di sciopero: fino all'ora di partenza del treno prenotato, per i treni Intercity e Frecce e fino alle ore 24 del giorno antecedente lo sciopero stesso, per i treni Regionali. In alternativa possono riprogrammare il viaggio, a condizioni di trasporto simili, non appena possibile, secondo la disponibilità dei posti".

Oltre che online o fisicamente, i passeggeri possono trovare informazioni telefonando al numero verde gratuito 800 89 20 21. La protesta, proclamata da Usb lavoro privato, termina alle 21 di domenica 24 novembre e non coinvolge il trasporto pubblico locale, cioè gli autobus, che sono invece a rischio venerdì 29 per uno sciopero generale.

L'obiettivo è di appoggiare "la vertenza per il rinnovo contrattuale nazionale delle attività ferroviarie, portato avanti da un fronte ampio di sigle di base e che vede da mesi una grande partecipazione di tanti ferrovieri. Una vertenza che ricomprende le istanze di tutte le categorie del settore ferroviario che da anni si battono contro il peggioramento costante delle loro condizioni di lavoro. I ferrovieri reclamano un contratto migliore a tutela della salute e della sicurezza, ma anche per recuperare la perdita del potere di acquisto dei loro salari causato dai rinnovi contrattuali, assolutamente inadeguati, degli ultimi due e dalla folle economia di guerra. Un Ccnl (contratto collettino nazionale del lavoro) che garantisca oltre a turni meno stressanti, sicurezza e incolumità sul lavoro, per smettere davvero di piangere ferrovieri morti".

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