In manette il vigile col record delle multe
Firmava false residenze, la polizia perquisisce gli uffici comunali. In Vibrata 1300 cinesi.
ALBA ADRIATICA. L’amministrazione comunale albense si chiude nel silenzio.
Si sente toccata come istituzione dopo che uno dei suoi dipendenti, un vigile urbano, è finito in carcere con l’accusa di aver certificato falsamente la residenza dei cinesi nelle abitazioni di Alba Adriatica. Solo oggi si conoscerà la posizione ufficiale dell’amministrazione comunale, che nei giorni scorsi ha dovuto fronteggiare la questione rom dopo l’omicidio di Emanuele Fadani. Nel giro di nemmeno tre settimane sono finiti in carcere quattro rom e nove cittadini tutti della città rivierasca. Il sindaco Franchino Giovannelli preferisce non parlare. Dirà la sua oggi stesso «dopo che avremo accertato come stanno le cose», riferisce l’assessore alla polizia municipale Cesare Di Felice a conclusione dell’incontro avuto con il primo cittadino.
Resta da capire se toccherà al sindaco sospendere dal servizio, in via cautelativa, il vigile urbano Massimo Ritrecina coinvolto nell’inchiesta “Alba Orientale”.
I colleghi di lavoro si augurano che Ritrecina, sappia dimostrare la sua estraneità ai fatti.
Non è escluso che vengano anche loro ascoltati nei prossimi giorni dagli inquirenti per ricostruire nei minimi particolari l’attività del loro loro collega attualmente in carcere.
Per Di Felice, Giovannelli ed il comandante della polizia locale Daniela D’Ambrosio quella di ieri è stata una giornata pesantissima. Prima che albeggiasse erano già in piazza ed hanno assistito al carosello delle volanti ed alle esecuzioni delle ordinanze di custodia. All’alba gli agenti della squadra mobile si sono fatti aprire l’ufficio di polizia di via Bafile perquisendo l’ufficio dell’agente Ritrecina senza portar via niente.
Alex De Palo ALBA ADRIATICA. Nove albensi arrestati. Ognuno di loro è un personaggio molto conosciuto nella cittadina. In particolare Massimo Ritrecina, 48 anni, da 25 anni è nella polizia municipale. Si occupava in particolare della viabilità e di vari accertamenti, ma negli ultimi mesi è il vigile urbano che ha fatto più multe per auto in divieto di sosta nella zona nord di Alba, ovvero il quartiere dei rom. Molto conosciuti sono anche Giuliana Esposito, 62 anni, e Gino Bruni, madre e figlio, proprietari di un’agenzia immobiliare sul lungomare Marconi nella zona di Villa Fiore.
E poi ci sono Giovanna Di Lorenzo, 55 anni, e il marito Giuliano Boffi, commercialista di 57 anni. Hanno un avviato studio in città e insieme a Marzia di Lorenzo, sorella di Giovanna (agli arresti domiciliari), si occupavano dei contratti commerciali con la comunità cinese. Altro personaggio molto noto è Antonio Di Gennaro (detto Erminio), 55 anni, geometra, con lo studio tecnico in via Po, sempre di Villa Fiore. Per l’accusa è quello che falsifica le planimetrie per le false documentazioni.
E infine i coniugi Miriam Bacà e Lanfranco Marziale, moglie e marito, parenti di un assessore comunale e titolari di appartamenti messi a disposizione.
La comunità dei cinesi è quella più numerosa. Ad Alba vivono 125 famiglie. In tutta la provincia di Teramo, quelli con un regolare permesso di soggiorno, sono 1.348 unità: di questi il 90% risiede nella Val Vibrata. Ovviamente non è possibile censire il numero di clandestini della comunità cinese, un numero molto alto.
Quasi tutti i cinesi lavorano nel settore tessile, della pelletteria e dell’artigianato. Alcuni fanno i venditori nei mercati settimanali della costa.
Si sente toccata come istituzione dopo che uno dei suoi dipendenti, un vigile urbano, è finito in carcere con l’accusa di aver certificato falsamente la residenza dei cinesi nelle abitazioni di Alba Adriatica. Solo oggi si conoscerà la posizione ufficiale dell’amministrazione comunale, che nei giorni scorsi ha dovuto fronteggiare la questione rom dopo l’omicidio di Emanuele Fadani. Nel giro di nemmeno tre settimane sono finiti in carcere quattro rom e nove cittadini tutti della città rivierasca. Il sindaco Franchino Giovannelli preferisce non parlare. Dirà la sua oggi stesso «dopo che avremo accertato come stanno le cose», riferisce l’assessore alla polizia municipale Cesare Di Felice a conclusione dell’incontro avuto con il primo cittadino.
Resta da capire se toccherà al sindaco sospendere dal servizio, in via cautelativa, il vigile urbano Massimo Ritrecina coinvolto nell’inchiesta “Alba Orientale”.
I colleghi di lavoro si augurano che Ritrecina, sappia dimostrare la sua estraneità ai fatti.
Non è escluso che vengano anche loro ascoltati nei prossimi giorni dagli inquirenti per ricostruire nei minimi particolari l’attività del loro loro collega attualmente in carcere.
Per Di Felice, Giovannelli ed il comandante della polizia locale Daniela D’Ambrosio quella di ieri è stata una giornata pesantissima. Prima che albeggiasse erano già in piazza ed hanno assistito al carosello delle volanti ed alle esecuzioni delle ordinanze di custodia. All’alba gli agenti della squadra mobile si sono fatti aprire l’ufficio di polizia di via Bafile perquisendo l’ufficio dell’agente Ritrecina senza portar via niente.
Alex De Palo ALBA ADRIATICA. Nove albensi arrestati. Ognuno di loro è un personaggio molto conosciuto nella cittadina. In particolare Massimo Ritrecina, 48 anni, da 25 anni è nella polizia municipale. Si occupava in particolare della viabilità e di vari accertamenti, ma negli ultimi mesi è il vigile urbano che ha fatto più multe per auto in divieto di sosta nella zona nord di Alba, ovvero il quartiere dei rom. Molto conosciuti sono anche Giuliana Esposito, 62 anni, e Gino Bruni, madre e figlio, proprietari di un’agenzia immobiliare sul lungomare Marconi nella zona di Villa Fiore.
E poi ci sono Giovanna Di Lorenzo, 55 anni, e il marito Giuliano Boffi, commercialista di 57 anni. Hanno un avviato studio in città e insieme a Marzia di Lorenzo, sorella di Giovanna (agli arresti domiciliari), si occupavano dei contratti commerciali con la comunità cinese. Altro personaggio molto noto è Antonio Di Gennaro (detto Erminio), 55 anni, geometra, con lo studio tecnico in via Po, sempre di Villa Fiore. Per l’accusa è quello che falsifica le planimetrie per le false documentazioni.
E infine i coniugi Miriam Bacà e Lanfranco Marziale, moglie e marito, parenti di un assessore comunale e titolari di appartamenti messi a disposizione.
La comunità dei cinesi è quella più numerosa. Ad Alba vivono 125 famiglie. In tutta la provincia di Teramo, quelli con un regolare permesso di soggiorno, sono 1.348 unità: di questi il 90% risiede nella Val Vibrata. Ovviamente non è possibile censire il numero di clandestini della comunità cinese, un numero molto alto.
Quasi tutti i cinesi lavorano nel settore tessile, della pelletteria e dell’artigianato. Alcuni fanno i venditori nei mercati settimanali della costa.