I tagli in Abruzzo
L'Anci contro Poste italiane "No alla chiusura di 19 uffici"
La decisione unilaterale della Direzione nazionale fa infuriare il presidente dell'associazione abruzzese dei Comuni Luciano Lapenna. Mercoledì incontro urgente a Roma contro i previsti tagli con riorganizzazione di altre 35 sedi
PESCARA. Il presidente dell'Anci Abruzzo, Luciano Lapenna, contro la decisione di Poste Italiane di sopprimere ben 19 uffici postali in Abruzzo. "L'Abruzzo è una delle regioni italiane più penalizzate dalla proposta di riordino che Poste Italiane ha comunicato ai sindacati, che prevede la soppressione di ben 19 uffici postali e la razionalizzazione per altre 35 sedi", scrive Lapenna in una nota diffusa questa mattina. "Per razionalizzazione si intende la garanzia di apertura delle sedi per un massimo di 3 giorni a settimana. Inutile sottolineare che la decisione delle Poste è stata presa unilateralmente, ma tengo molto ad annunciare che essa verrà contrastata dall'Anci Abruzzo, che unitamente a Anci Nazionale ha chiesto ed ottenuto, per mercoledì prossimo, un incontro a Roma con la società guidata da Francesco Caio. L’incontro è finalizzato ad esaminare la situazione che si verrebbe a determinare con il piano previsto".
Gli uffici che verranno chiusi sono quelli di San Giacomo di Scerni (Chieti), Guastameroli (Chieti), Altino (Chieti), Chieti 5, Aragno (L'Aquila), Assergi (L'Aquila), Bazzano (L'Aquila), Cese di Preturo (L'Aquila), Torrione di Sulmona, Civita di Oricola (L'Aquila), Piccianello (Pescara), Roccafinadamo (Pescara); Cologna (Teramo), Faraone (Teramo), Montepagano (Teramo), Mutignano (Teramo), Poggio Morello (Teramo), Rocche di Civitella (Teramo) e Treciminiere di Atri (Teramo).
"Non è possibile dimenticare o sottovalutare la funzione fondamentale di presidio per i territori che viene esercitato dagli uffici postali per la possibilità che offrono di accesso ai servizi essenziali. La Direzione Nazionale di Poste Italiane ha in animo di chiudere le sedi dei piccoli comuni, sopratutto montani, privandoli di servizi essenziali, in alcuni casi unico servizio rimasto ancora in essere. L'Anci, oltre a tutto questo, contesta la violazione di un protocollo bilaterale sottoscritto tra le parti, con l’impegno delle poste, ad un rapporto di collaborazione e concertazione con i comuni sopratutto nei centri di minore densità demografica. Il protocollo infatti prevedeva di sviluppare sinergie sempre più efficaci con il sistema dei comuni istaurando un dialogo volto o individuare soluzioni compatibili con i bisogni della popolazione. Dopo l'incontro di mercoledì a Roma chiederemo alla Direzione delle Poste abruzzesi un incontro. Sentiremo anche i sindacati di categoria e la Regione Abruzzo affinché si garantiscano a tutti i cittadini abruzzesi quei servizi necessari, a tutela soprattutto degli anziani, che già vivono condizioni di oggettiva difficoltà per la residenza nei piccoli centri, che vedrebbero aggravata la loro condizione di isolamento".