L’infanzia marsicana di Mattei
Il fondatore dell’Eni legatissimo a Civitella Roveto, paese del padre
Enrico Mattei, l’uomo che ha permesso all’Italia di dotarsi di una grande società petrolifera, l’Eni (Ente nazionale idrocarburi), è rimasto sempre legato a Civitella Roveto, dove ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza.
Enrico Mattei era nato ad Acqualagna (Pesaro), paese della madre, Angela Galvani, ma il padre, Antonio, sottufficiale dei carabinieri, era del centro rovetano.
«Enrico», ricordava don Giulio Lucidi, parroco della chiesa di San Giovanni di Avezzano e suo grande amico, morto nel 1998, era un «ragazzo vivace e intraprendente. Un giorno mi raccontò: durante una gita scolastica, mi sono smarrito sui costoni del monte Viglio. Sono tornato a casa seguendo un rigagnolo che sapevo finiva nel Liri».
Enrico era il promogenito di cinque figli.
Dopo di lui sono nati Ester, Maria, Umberto e Italo.
Gli anni trascorsi a Civitella Roveto sono stati molto importanti per la sua formazione.
Rispetto ai suoi coetanei poteva considerarsi fortunato, i suoi genitori non gli facevano mancare nulla.
Ma Enrico, da ragazzo intelligente e sensibile qual era, non poteva non rimanere colpito dalla povertà intorno a lui.
Gli stessi nonni, Angelosante e Francesca Dosa, conducevano una vita modesta. Il nonno per mandare avanti la famiglia faceva il carrettiere.
Una realtà amara, quella di Civitella, che Mattei, una volta andato via, deve aver tenuto costantemente presente. Alimentando in lui il proposito, se un giorno avesse potuto, di aiutare la sua gente.
Nel 1953 nasce l’Eni, Ente nazionale idrocarburi che permette all’Italia di dotarsi, con 30 anni di anticipo rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale, di una grande società petrolifera, e Mattei ne diviene presidente.
Aveva 47 anni.
Gli anni dell’adolescenza ormai erano lontani e Mattei di strada ne aveva fatta ma Civitella se l’era portata sempre nel cuore.
Così vi torna.
L’occasione gli viene data dal conferimento della cittadinanza onoraria.
Un giro per il paese e si rende conto che la situazione, rispetto a quella che lui aveva lasciato, non era cambiata.
Per i suoi concittadini, che conducono una vita di stenti, ora però Enrico Mattei può fare molto.
In pochi anni, almeno 150 civitellesi vengono assunti dal presidente dell’Eni.
”Almeno una persona per famiglia”, ricorda commosso Gaetano Sauli, presidente dell’Associazione locale pionieri e veterani Eni,”trovò occupazione.
Io ho lavorato per 36 anni nella Snam”.
Grazie a Mattei, Civitella in pochi anni cambiò volto.
Non ci furono più disoccupati e il centro rovetano potè progredire economicamente.
”Civitella”, osserva il sindaco, Sandro De Filippis,”non dimenticherà mai quello che Mattei ha fatto per essa.
In un momento difficile, come quello del dopo-guerra, ha tolto dalla miseria tantissima gente”.
A Civitella vive ancora un cugino di Mattei, Matteo Mattei, 95 anni, ex medico condotto del paese.
«Enrico», osserva il medico, che ha ospitato a casa sua il cugino, insieme alla moglie Greta, quando è andato a Civitella, «ha aiutato molte famiglie. Il nostro era un paese povero, che viveva solo di agricoltura. Enrico, dando lavoro a centinaia di persone, gli ha permesso di crescere economicamente e socialmente. E di questo i civitellesi gli saranno sempre riconoscenti».
Per rendere onore all’illustre concittadino, ogni anno in Comune viene commemorato l’anniversario della sua nascita, al quale partecipano personalità del mondo istituzionale e dirigenti dell’Eni.
A Mattei è anche intitolato il premio internazionale di pittura Valle Roveto.
Un appuntamento culturale di primissimo ordine, che si svolge ogni due anni e al quale partecipano artisti di tutto il mondo. Le opere, tutte di grande pregio, si trovano esposte nel Museo-Pinacoteca, che presto avrà una nuova sede.
Organizzatori infaticabili della mostra sono il vice sindaco Raffaelino Tolli e l’assessore alla cultura, Gianni De Blasis, che si avvalgono della preziosa collaborazione della Pro loco, presieduta da Osvaldo D’Abruzzo.
Il premio venne istituito nel 1954 e fu intitolato ad Antonio Mattei, padre di Enrico.
Il 24 luglio 1962, tre mesi prima che morisse in un incidente aereo a Bascapè (Pavia), Enrico Mattei, in una lettera al commissario della Pro loco, Tosello Dosa, lo ringraziava «molto sentitamente per avere anche quest’anno dedicato il premio di pittura a mio padre» e gli invia un assegno di 100mila lire con «i fervidi auguri di successo per l’importante e affermata manifestazione artistica».
Dal 1963 il premio porta il nome di Enrico Mattei.
Ogni anno, il 27 ottobre, per onorare la memoria di Mattei, una delegazione di civitellesi si reca a Bascapè per deporvi una corona d’alloro.
La mattina dopo il disastro aereo, don Giulio Lucidi ricevette una lettera spedita da Mattei dalla Sicilia, insieme a un assegno di 50mila lire perché «celebrasse delle messe per i nostri fratelli della Resistenza di Avezzano, ai quali, se è mancata una piazza che li ricordi, non manchi la nostra preghiera».
A Mattei è anche dedicata la scuola media e le 50 borse di studio che ogni anno vengono assegnate agli alunni del centro rovetano che si sono distinti negli studi.
Inoltre, agli studenti che riportano 9 in Chimica vengono assegnati 500 euro.
Il 28 giugno 2003 è stato inaugurato un busto di bronzo di Mattei. L’opera, che porta la firma di Francesco Messina, è posta all’uscita della superstrada del Liri. Civitella non potrebbe esibire biglietto da visita migliore.
Enrico Mattei era nato ad Acqualagna (Pesaro), paese della madre, Angela Galvani, ma il padre, Antonio, sottufficiale dei carabinieri, era del centro rovetano.
«Enrico», ricordava don Giulio Lucidi, parroco della chiesa di San Giovanni di Avezzano e suo grande amico, morto nel 1998, era un «ragazzo vivace e intraprendente. Un giorno mi raccontò: durante una gita scolastica, mi sono smarrito sui costoni del monte Viglio. Sono tornato a casa seguendo un rigagnolo che sapevo finiva nel Liri».
Enrico era il promogenito di cinque figli.
Dopo di lui sono nati Ester, Maria, Umberto e Italo.
Gli anni trascorsi a Civitella Roveto sono stati molto importanti per la sua formazione.
Rispetto ai suoi coetanei poteva considerarsi fortunato, i suoi genitori non gli facevano mancare nulla.
Ma Enrico, da ragazzo intelligente e sensibile qual era, non poteva non rimanere colpito dalla povertà intorno a lui.
Gli stessi nonni, Angelosante e Francesca Dosa, conducevano una vita modesta. Il nonno per mandare avanti la famiglia faceva il carrettiere.
Una realtà amara, quella di Civitella, che Mattei, una volta andato via, deve aver tenuto costantemente presente. Alimentando in lui il proposito, se un giorno avesse potuto, di aiutare la sua gente.
Nel 1953 nasce l’Eni, Ente nazionale idrocarburi che permette all’Italia di dotarsi, con 30 anni di anticipo rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale, di una grande società petrolifera, e Mattei ne diviene presidente.
Aveva 47 anni.
Gli anni dell’adolescenza ormai erano lontani e Mattei di strada ne aveva fatta ma Civitella se l’era portata sempre nel cuore.
Così vi torna.
L’occasione gli viene data dal conferimento della cittadinanza onoraria.
Un giro per il paese e si rende conto che la situazione, rispetto a quella che lui aveva lasciato, non era cambiata.
Per i suoi concittadini, che conducono una vita di stenti, ora però Enrico Mattei può fare molto.
In pochi anni, almeno 150 civitellesi vengono assunti dal presidente dell’Eni.
”Almeno una persona per famiglia”, ricorda commosso Gaetano Sauli, presidente dell’Associazione locale pionieri e veterani Eni,”trovò occupazione.
Io ho lavorato per 36 anni nella Snam”.
Grazie a Mattei, Civitella in pochi anni cambiò volto.
Non ci furono più disoccupati e il centro rovetano potè progredire economicamente.
”Civitella”, osserva il sindaco, Sandro De Filippis,”non dimenticherà mai quello che Mattei ha fatto per essa.
In un momento difficile, come quello del dopo-guerra, ha tolto dalla miseria tantissima gente”.
A Civitella vive ancora un cugino di Mattei, Matteo Mattei, 95 anni, ex medico condotto del paese.
«Enrico», osserva il medico, che ha ospitato a casa sua il cugino, insieme alla moglie Greta, quando è andato a Civitella, «ha aiutato molte famiglie. Il nostro era un paese povero, che viveva solo di agricoltura. Enrico, dando lavoro a centinaia di persone, gli ha permesso di crescere economicamente e socialmente. E di questo i civitellesi gli saranno sempre riconoscenti».
Per rendere onore all’illustre concittadino, ogni anno in Comune viene commemorato l’anniversario della sua nascita, al quale partecipano personalità del mondo istituzionale e dirigenti dell’Eni.
A Mattei è anche intitolato il premio internazionale di pittura Valle Roveto.
Un appuntamento culturale di primissimo ordine, che si svolge ogni due anni e al quale partecipano artisti di tutto il mondo. Le opere, tutte di grande pregio, si trovano esposte nel Museo-Pinacoteca, che presto avrà una nuova sede.
Organizzatori infaticabili della mostra sono il vice sindaco Raffaelino Tolli e l’assessore alla cultura, Gianni De Blasis, che si avvalgono della preziosa collaborazione della Pro loco, presieduta da Osvaldo D’Abruzzo.
Il premio venne istituito nel 1954 e fu intitolato ad Antonio Mattei, padre di Enrico.
Il 24 luglio 1962, tre mesi prima che morisse in un incidente aereo a Bascapè (Pavia), Enrico Mattei, in una lettera al commissario della Pro loco, Tosello Dosa, lo ringraziava «molto sentitamente per avere anche quest’anno dedicato il premio di pittura a mio padre» e gli invia un assegno di 100mila lire con «i fervidi auguri di successo per l’importante e affermata manifestazione artistica».
Dal 1963 il premio porta il nome di Enrico Mattei.
Ogni anno, il 27 ottobre, per onorare la memoria di Mattei, una delegazione di civitellesi si reca a Bascapè per deporvi una corona d’alloro.
La mattina dopo il disastro aereo, don Giulio Lucidi ricevette una lettera spedita da Mattei dalla Sicilia, insieme a un assegno di 50mila lire perché «celebrasse delle messe per i nostri fratelli della Resistenza di Avezzano, ai quali, se è mancata una piazza che li ricordi, non manchi la nostra preghiera».
A Mattei è anche dedicata la scuola media e le 50 borse di studio che ogni anno vengono assegnate agli alunni del centro rovetano che si sono distinti negli studi.
Inoltre, agli studenti che riportano 9 in Chimica vengono assegnati 500 euro.
Il 28 giugno 2003 è stato inaugurato un busto di bronzo di Mattei. L’opera, che porta la firma di Francesco Messina, è posta all’uscita della superstrada del Liri. Civitella non potrebbe esibire biglietto da visita migliore.