La fine dei Sentieri Venerdì cala il sipario sulla soap più antica
L’America si appresta a dire addio a un pezzo della sua storia. Venerdì prossimo andrà in onda l’ultima puntata della soap opera Guiding Light, che in Italia viene trasmessa con il titolo di Sentieri. La puntata finale - registrata il 14 agosto scorso - sarà la numero 15.672 di Guiding Light, la più lunga soap della storia, nata il 25 gennaio di 72 anni fa, quando la stazione radio della Nbc trasmise il primo episodio. Era il 1937. Cinque giorni prima era iniziata la seconda presidenza di Franklin Delano Roosevelt. La prima puntata televisiva del programma, invece, entrò nelle case degli americani solo il 30 giugno del 1952. Da allora non è passata una sola settimana senza che sugli schermi scorressero le storie di amore e odio, passione e sesso, tradimento e onore, di un gruppo di persone che vivono, si sposano, divorziano e muoiono a Springfield, la piccola capitale dello Stato dell’Illinois, che è anche uno dei nomi di città più diffusi in America. Infatti, ci sono delle Springfield in ben 35 Stati, senza tenere conto di quell’altra Springfield fittizia che è la citta dei Simpsons, «il posto più cattivo d’America», come dice il cinico motto dei cartoni animati più amati del mondo.
Al posto di Sentieri-Guiding Light, il palinsesto della Cbs (che acquisì il programma dalla Nbc) prevede un nuova versione del quiz «Let’s make a deal», la versione originale di «Ok, il prezzo è giusto!». La puntata finale della «storia più lunga mai raccontata» come ha scritto, nei giorni scorsi il New York Times, sarà trasmessa in Italia da Retequattro l’anno prossimo. La soap che ha attraversato come un fiume carsico quasi un secolo di storia americana va in onda in Italia dal 25 gennaio del 1982: prima su Canale 5 (fino al 1988) e poi su Retequattro, dove attualmente è in onda dal lunedì al venerdì alle 4 del pomeriggio. Nel corso degli anni, nella soap (prodotta dalla Procter & Gamble), si sono fatti le ossa, da giovani attori, alcune future star di Hollywood: da Christopher Walken a Kevin Bacon a Calista Flockhart. Ma di che cosa parla «il racconto più lungo del mondo»? Difficile dirlo.
Mettere ordine in 72 anni di storie è impossibile e forse inutile. Ci sono alcuni punti fermi che - come, la luce guida del faro, del titolo originale del programma - àncorano le storie: le famiglie. Gli Spaulding, i Lewis, i Thorpe, i Marler, i Cooper, ma soprattutto i Bauer, la famiglia al centro della narrazione. Un gruppo che riassume, nei suoi membri, valori antichi, tocquevilliani, dell’America come l’onestà, la passione civile, l’altruismo, simboleggiati dal personaggio di Bertha Bauer, la capo-famiglia, interpretata dall’attrice Charita Bauer, fino al 1984, anno della sua morte. Sentieri è stata anche una grande palestra per i doppiatori italiani. Due generazioni di professionisti si sono immedesimati nei personaggi della comunità virtuale di Springfield, spesso migliorando le voci originali. Basterà citare i nomi di Veronica Pivetti e di Lella Costa, che oggi come 27 anni fa, fa parlare in italiano Reeva Shayne, l’appassionata ex ragazza dell’Oklahoma, interpretata da Kim Zimmer, che con il personaggio di Josh Lewis ha dato vita alla più lunga e travagliata delle storie d’amore dello show. «Ho perso il conto di quante volte ci siamo sposati.
Forse nove», ha detto di recente Robert Newman, l’attore che interpreta Josh. La soap opera più antica d’America ha cercato, nel corso della sua storia, di adeguarsi al cambiamento del costume, spinta anche dai produttori convinti che i dati di ascolto in discesa da almeno una decade si spiegassero con il puritanesimo di questa comunità del Midwest. Un’epopea nata dalla fantasia di una donna, Irna Phillips (prima autrice del programma), ardente fedele di un predicatore evangelista che sembra partorito dalla penna di Flannery O’Connor. Si chiamava Preston Bradley, era capo della Chiesa del popolo a Chicago e servì da modello per il primo protagonista della saga, il reverendo John Ruthledge, una sorta di guida spirituale per tutti i personaggi del programma, che per fare capire che era in casa, pronto ad accogliere che aveva bisogno di supporto spirituale, accendeva la luce di un piccolo faro (da qui il titolo della soap) sul davanzale della finestra.
Così, negli ultimi due anni, sllo scopo di svecchiare e laicizzare Sentieri, gli autori si sono inventati una storia d’amore fra due donne Olivia e Natalia, due mamme, inyterpretate dalle attrici Crystal Chappell e Jessica Leccia. La storia di «Otalia», come i fan chiamano la coppia lesbica, è così popolare che sopravviverà alla fine di Sentieri trasmigrando in un’altra soap. Ma come per dimostrare che il vero spirito di Sentieri restava quello originario dell’America profonda, dopo l’ultimo ciak, la troupe e il cast sono andati a messa nella chiesetta di Peapack-Gladstone, la cittadina del New Jersey dove sono state girate le scene finali. La piccola chiesa aveva fatto da teatro a tanti matrimoni e funerali celebrati nel programma. Alla fine del servizio, attori e tecnici di Sentieri hanno donato diecimila dollari al parroco per acquistare nuovi candelabri. Un’altra donazione è stata fatta al consiglio comunale. I soldi serviranno a comprare tavoli e panchine da mettere nel parco. Serviranno per il 4 di luglio.
Al posto di Sentieri-Guiding Light, il palinsesto della Cbs (che acquisì il programma dalla Nbc) prevede un nuova versione del quiz «Let’s make a deal», la versione originale di «Ok, il prezzo è giusto!». La puntata finale della «storia più lunga mai raccontata» come ha scritto, nei giorni scorsi il New York Times, sarà trasmessa in Italia da Retequattro l’anno prossimo. La soap che ha attraversato come un fiume carsico quasi un secolo di storia americana va in onda in Italia dal 25 gennaio del 1982: prima su Canale 5 (fino al 1988) e poi su Retequattro, dove attualmente è in onda dal lunedì al venerdì alle 4 del pomeriggio. Nel corso degli anni, nella soap (prodotta dalla Procter & Gamble), si sono fatti le ossa, da giovani attori, alcune future star di Hollywood: da Christopher Walken a Kevin Bacon a Calista Flockhart. Ma di che cosa parla «il racconto più lungo del mondo»? Difficile dirlo.
Mettere ordine in 72 anni di storie è impossibile e forse inutile. Ci sono alcuni punti fermi che - come, la luce guida del faro, del titolo originale del programma - àncorano le storie: le famiglie. Gli Spaulding, i Lewis, i Thorpe, i Marler, i Cooper, ma soprattutto i Bauer, la famiglia al centro della narrazione. Un gruppo che riassume, nei suoi membri, valori antichi, tocquevilliani, dell’America come l’onestà, la passione civile, l’altruismo, simboleggiati dal personaggio di Bertha Bauer, la capo-famiglia, interpretata dall’attrice Charita Bauer, fino al 1984, anno della sua morte. Sentieri è stata anche una grande palestra per i doppiatori italiani. Due generazioni di professionisti si sono immedesimati nei personaggi della comunità virtuale di Springfield, spesso migliorando le voci originali. Basterà citare i nomi di Veronica Pivetti e di Lella Costa, che oggi come 27 anni fa, fa parlare in italiano Reeva Shayne, l’appassionata ex ragazza dell’Oklahoma, interpretata da Kim Zimmer, che con il personaggio di Josh Lewis ha dato vita alla più lunga e travagliata delle storie d’amore dello show. «Ho perso il conto di quante volte ci siamo sposati.
Forse nove», ha detto di recente Robert Newman, l’attore che interpreta Josh. La soap opera più antica d’America ha cercato, nel corso della sua storia, di adeguarsi al cambiamento del costume, spinta anche dai produttori convinti che i dati di ascolto in discesa da almeno una decade si spiegassero con il puritanesimo di questa comunità del Midwest. Un’epopea nata dalla fantasia di una donna, Irna Phillips (prima autrice del programma), ardente fedele di un predicatore evangelista che sembra partorito dalla penna di Flannery O’Connor. Si chiamava Preston Bradley, era capo della Chiesa del popolo a Chicago e servì da modello per il primo protagonista della saga, il reverendo John Ruthledge, una sorta di guida spirituale per tutti i personaggi del programma, che per fare capire che era in casa, pronto ad accogliere che aveva bisogno di supporto spirituale, accendeva la luce di un piccolo faro (da qui il titolo della soap) sul davanzale della finestra.
Così, negli ultimi due anni, sllo scopo di svecchiare e laicizzare Sentieri, gli autori si sono inventati una storia d’amore fra due donne Olivia e Natalia, due mamme, inyterpretate dalle attrici Crystal Chappell e Jessica Leccia. La storia di «Otalia», come i fan chiamano la coppia lesbica, è così popolare che sopravviverà alla fine di Sentieri trasmigrando in un’altra soap. Ma come per dimostrare che il vero spirito di Sentieri restava quello originario dell’America profonda, dopo l’ultimo ciak, la troupe e il cast sono andati a messa nella chiesetta di Peapack-Gladstone, la cittadina del New Jersey dove sono state girate le scene finali. La piccola chiesa aveva fatto da teatro a tanti matrimoni e funerali celebrati nel programma. Alla fine del servizio, attori e tecnici di Sentieri hanno donato diecimila dollari al parroco per acquistare nuovi candelabri. Un’altra donazione è stata fatta al consiglio comunale. I soldi serviranno a comprare tavoli e panchine da mettere nel parco. Serviranno per il 4 di luglio.