Il traforo del Gran Sasso

GRAN SASSO

Lavori nel Traforo, la ripresa possibile solo in autunno

La risposta del Commissario dell'Acquifero ai consiglieri regionali del Pd. La società Ruzzo ha sempre sottolineato che l'acqua è rimasta sicura e salubre

L'AQUILA. «I sondaggi esterni alla galleria sono in corso e termineranno tra una ventina di giorni, mentre quelli all'interno potranno essere eventualmente avviati solo a settembre-ottobre 2025». A dettare le tempistiche delle opere propedeutiche al mega progetto di messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso è il Commissario straordinario nominato dal governo, Pierluigi Caputi.

Un'operazione oggi bloccata dopo che la Italferr spa, gruppo Rfi, impegnata nell'avvio dei lavori di carotaggio, ha comunicato l'intorbidimento dell'acqua che sarebbe stato causato dalla rottura del collettore di drenaggio principale all'interno della galleria destra dell'A25 in direzione Roma-Teramo, come rilevato durante un sopralluogo il 15 ottobre scorso. La vicenda della messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso, che assicura il servizio idrico a circa 700mila abruzzesi, ha provocato lo stop dei carotaggi nel Traforo e la riapertura della galleria dell'A25 gestita da Strada dei Parchi spa, tra Teramo e L'Aquila, fino a quel momento percorribile a senso unico con semafori. Secondo Ruzzo spa, società pubblica del ciclo idrico integrato del Teramano, l'acqua è sempre rimasta sicura e salubre.

Caputi è intervenuto al workshop istituzionale organizzato in Consiglio regionale d'Abruzzo dai consiglieri regionali del Pd Pierpaolo Pietrucci, vicepresidente della Commissione bilancio, e Sandro Mariani, presidente della Commissione vigilanza. Ruzzo spa, società pubblica del ciclo idrico integrato del Teramano, ha sempre sottolineato che l'acqua è rimasta sicura e salubre.

Alla domanda «quando eventualmente ricominceranno i lavori?», Caputi risponde: «Per la fase propedeutica dei sondaggi, in base all'indirizzo dato da Strada dei Parchi e dalla polizia stradale, sono disponibili solo i mesi di settembre e ottobre perché negli altri mesi invernali, in caso di stop a causa di ghiaccio e neve, i mezzi pesanti non potrebbero ripartire con quelle pendenze o impiegherebbero tempi troppo lunghi. Negli altri mesi sarebbe eccessivo l'impatto sulla mobilità turistica».

Per quel che riguarda la rottura della canala del collettore in una delle due gallerie del traforo sull'A24, Caputi ha detto: «Si tratta di un evento imprevisto e imprevedibile per il quale, ribadisco, noi siamo totalmente estranei, stiamo aspettando anche noi di conoscerne i motivi. L'incarico è stato dato, per coordinare le attività, al Sian, l'organismo che presiede alla qualità delle acque, in collaborazione con la Ruzzo reti».