Le imprese: il progetto Ocse entri nel Patto per l'Abruzzo
Confindustria: il documento dell'Aquila deve essere la base per il futuro dell'Abruzzo
PESCARA. «Siamo di fronte al documento su cui costruire il futuro dell'Abruzzo. Il progetto dell'Ocse, "Abruzzo verso il 2030: sulle ali dell'Aquila", condiviso anche dal governo, rappresenta una carta importantissima. Proprio per questo chiederemo di inserire il progetto nell'ambito del Patto per lo sviluppo dell'Abruzzo».
E' questa la proposta di Confindustria Abruzzo che, dopo l'apprezzamento bipartisan per i due giorni di dibattiti e incontri sulla ricostruzione di venerdì e sabato scoesi all'Aquila, torna a sottolineare la portata regionale del progetto realizzato dal connubio di Ocse e università di Gröningen.
La Confederazione abruzzese degli industriali, infatti, ieri ha riunito il suo direttivo, con l'obiettivo di avanzare la proposta al presidente della Regione, Gianni Chiodi, e all'assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, che nei prossimi giorni riceveranno un documento su quanto emerso dalla riunione. All'incontro, nella sede pescarese dell'associazione, hanno preso parte, tra gli altri, il presidente regionale di Confindustria, Mauro Angelucci, e quelli provinciali, Fabio Spinosa Pingue (L'Aquila), Paolo Primavera (Chieti), Enrico Marramiero (Pescara) e Salvatore Di Paolo (Teramo).
E' con soddisfazione che Spinosa Pingue spiega come il progetto abbia una portata regionale.
«Nello studio», sottolinea l'imprenditore di Sulmona, «non sono presenti solo L'Aquila e la ricostruzione. A partire dal terremoto, ci sono una serie di suggerimenti che hanno una dimensione regionale. Ne verrà fuori un modello valido per tutto il mondo».
«Di catastrofi, purtroppo», aggiunge il presidente di Confindustria L'Aquila, «ce ne saranno sempre: questo strumento potrà far capire come si reagisce».
«Sono tre anni che cerchiamo di trasformare una sciagura in una straordinaria opportunità», prosegue Spinosa Pingue. «Ora a parlare è un organismo prestigioso come l'Ocse, che ha coinvolto grandi studiosi, certificando le criticità e le debolezze che non ci avrebbero fatto andare da nessuna parte».
«I due giorni in cui è stato presentato il progetto, voluto da noi e dagli amici di Cgil, Cisl e Uil», dice ancora il presidente di Confindustria L'Aquila, «hanno rappresentato una importante boccata di fiducia. Ora chiediamo ufficialmente che nella prima sessione del Patto per lo sviluppo dell'Abruzzo si discuta di queste riflessioni, al fine di non disperdere importanti innovazioni di metodo e di contenuti». Per Spinosa Pingue è, inoltre, fondamentale «rimettere al centro l'impresa, istituzione che crea lavoro, e il progetto è un'arma strategica per raggiungere questo obiettivo».
Lo studio - frutto della raccolta di fondi per L'Aquila promossa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e da Confindustria di tutta Italia - si dovrebbe concludere a fine 2012, ma Confindustria si è già attivata per reperire le risorse che consentiranno di proseguire su questa strada.
Anche Paolo Primavera esalta le potenzialità dell'iniziativa e parla di una «porta privilegiata grazie a cui la nostra regione diverrà un modello di riferimento».
«E' un progetto che parte dal problema aquilano», sottolinea il vicepresidente di Confindustria Abruzzo, «con lo scopo di trasformare una disgrazia in opportunità, formando un sistema economico composto da eccellenze, ricerca e innovazione».
«Il Patto ora sia abile a legare gli elementi strategici della regione a questo progetto. Dobbiamo inserire tutti quei temi che noi riteniamo, appunto, strategici. In questo modo», conclude Primavera, «l'Abruzzo non sarà inserito solo in un sistema regionale, ma in un contesto nazionale e anche internazionale».
E' questa la proposta di Confindustria Abruzzo che, dopo l'apprezzamento bipartisan per i due giorni di dibattiti e incontri sulla ricostruzione di venerdì e sabato scoesi all'Aquila, torna a sottolineare la portata regionale del progetto realizzato dal connubio di Ocse e università di Gröningen.
La Confederazione abruzzese degli industriali, infatti, ieri ha riunito il suo direttivo, con l'obiettivo di avanzare la proposta al presidente della Regione, Gianni Chiodi, e all'assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, che nei prossimi giorni riceveranno un documento su quanto emerso dalla riunione. All'incontro, nella sede pescarese dell'associazione, hanno preso parte, tra gli altri, il presidente regionale di Confindustria, Mauro Angelucci, e quelli provinciali, Fabio Spinosa Pingue (L'Aquila), Paolo Primavera (Chieti), Enrico Marramiero (Pescara) e Salvatore Di Paolo (Teramo).
E' con soddisfazione che Spinosa Pingue spiega come il progetto abbia una portata regionale.
«Nello studio», sottolinea l'imprenditore di Sulmona, «non sono presenti solo L'Aquila e la ricostruzione. A partire dal terremoto, ci sono una serie di suggerimenti che hanno una dimensione regionale. Ne verrà fuori un modello valido per tutto il mondo».
«Di catastrofi, purtroppo», aggiunge il presidente di Confindustria L'Aquila, «ce ne saranno sempre: questo strumento potrà far capire come si reagisce».
«Sono tre anni che cerchiamo di trasformare una sciagura in una straordinaria opportunità», prosegue Spinosa Pingue. «Ora a parlare è un organismo prestigioso come l'Ocse, che ha coinvolto grandi studiosi, certificando le criticità e le debolezze che non ci avrebbero fatto andare da nessuna parte».
«I due giorni in cui è stato presentato il progetto, voluto da noi e dagli amici di Cgil, Cisl e Uil», dice ancora il presidente di Confindustria L'Aquila, «hanno rappresentato una importante boccata di fiducia. Ora chiediamo ufficialmente che nella prima sessione del Patto per lo sviluppo dell'Abruzzo si discuta di queste riflessioni, al fine di non disperdere importanti innovazioni di metodo e di contenuti». Per Spinosa Pingue è, inoltre, fondamentale «rimettere al centro l'impresa, istituzione che crea lavoro, e il progetto è un'arma strategica per raggiungere questo obiettivo».
Lo studio - frutto della raccolta di fondi per L'Aquila promossa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e da Confindustria di tutta Italia - si dovrebbe concludere a fine 2012, ma Confindustria si è già attivata per reperire le risorse che consentiranno di proseguire su questa strada.
Anche Paolo Primavera esalta le potenzialità dell'iniziativa e parla di una «porta privilegiata grazie a cui la nostra regione diverrà un modello di riferimento».
«E' un progetto che parte dal problema aquilano», sottolinea il vicepresidente di Confindustria Abruzzo, «con lo scopo di trasformare una disgrazia in opportunità, formando un sistema economico composto da eccellenze, ricerca e innovazione».
«Il Patto ora sia abile a legare gli elementi strategici della regione a questo progetto. Dobbiamo inserire tutti quei temi che noi riteniamo, appunto, strategici. In questo modo», conclude Primavera, «l'Abruzzo non sarà inserito solo in un sistema regionale, ma in un contesto nazionale e anche internazionale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA