Marsilio scrive a D’Amico: «Metto la regione in vetrina, ma lui denigra gli eventi»

14 Aprile 2025

Botta e risposta a colpi di lettere tra il governatore e il leader dell’opposizione. E si riaccende lo scontro su Napoli Calcio, Notte dei serpenti e Giro d’Italia

                          di MARCO MARSILIO *

Dopo il ritiro del Napoli a Castel di Sangro, la grande partenza del Giro d’Italia dalla Costa dei Trabocchi a Fossacesia, le tante tappe del Giro che hanno portato in questi anni entusiasmo e dato visibilità ad ogni angolo della regione, adesso il Giro d’Abruzzo che da due anni aiuta alcune delle bellezze più autentiche ad approdare sui canali televisivi nazionali, al pari de La Notte dei serpenti, che in prima serata su Rai Due ha superato il milione di spettatori. L’ennesima polemica pretestuosa del consigliere D’Amico sulle, a suo dire, operazioni vetrina che sono un danno per le Comunità abruzzesi, è smentita dai numeri e dal ritorno che eventi così importanti producono sui territori.

La Regione Abruzzo ha scelto di puntare decisamente sullo sport e sulla cultura come strumenti di marketing territoriale perché sono diventati uno straordinario business, che devono essere gestiti in modo manageriale. Rappresentano una leva di promozione intorno alla quale far girare servizi e sviluppo dei territori. Lo hanno capito benissimo, peraltro, altre Regioni italiane, come la Toscana e l’Emilia Romagna, che nel 2024 hanno ospitato la partenza e tre tappe del Tour de France, con un investimento complessivo di oltre 13 milioni di euro.

Nel caso del Giro d’Italia a fronte di un investimento con i Fondi Europei di Sviluppo e Coesione di 6 milioni di euro, il ritorno per l’Abruzzo solo in termini di spazi sui media tradizionali e sui social è stato di 38 milioni, più di sei volte di quanto investito. A questi ritorni immediati vanno aggiunti i riflessi turistici nel medio e nel lungo periodo. Basti pensare che il Giro viene visto a livello internazionale da 750 milioni di persone. 

Il mio augurio è che queste iniziative possano stimolare una concorrenza positiva tra i Comuni abruzzesi per adeguare la propria impiantistica sportiva e la propria ricettività, perché l’Abruzzo possa diventare nei prossimi anni sede del ritiro di molti club sportivi, e continuare ad ospitare eventi di questo tenore. Questi eventi, peraltro, non sono casuali. 

Alla base hanno una scelta molto precisa sostenuta negli anni dai manager e dagli amministratori locali, che hanno colto l’occasione di investire fortemente su di essi per aumentare la riconoscibilità della regione. Il ritiro del Napoli a Castel di Sangro, ad esempio, premia la lungimiranza di Luciano Russi, già rettore dell’Università di Teramo e presidente della società di calcio guidata da Gabriele Gravina, che portò il piccolo comune abruzzese alla ribalta sportiva nazionale. Russi, 25 anni fa, è stato tra i primi in Italia a capire che il calcio si era ormai managerializzato e che doveva essere valutato alla stregua di un’azienda, istituendo proprio all’Università di Teramo il primo master in Italia per dirigenti sportivi. Fu proprio Russi a trasformare le cerimonie di laurea in un grande contenitore di promozione, con la consegna delle pergamene alla presenza di testimonial del mondo musicale, come Locasciulli, Vecchioni, Paoli, Venditti, De Gregori e Ligabue, al quale fu data la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione. A quella intuizione sportiva e manageriale fece seguito l’attivismo del Comune di Castel Di Sangro, che negli anni ha investito sull’impiantistica di qualità e agevolato una ricettività di ottimo livello, due condizioni imprescindibili per portare squadre importanti in Abruzzo. Del resto che la scelta di portare il Napoli Calcio in ritiro in Abruzzo abbia prodotto un ritorno economico per l’intero Alto Sangro ce lo ha certificato anche la Corte dei Conti, che lo ha ritenuto un investimento positivo per il marketing territoriale. Così come la partenza del Giro dalla Costa dei Trabocchi è stata un implicito riconoscimento alla visione degli amministratori locali, primo fra tutti Enrico Di Giuseppantonio, che oltre venti anni fa da presidente della Provincia di Chieti cominciò a negoziare con Ferrovie dello Stato l’acquisto delle aree per trasformare il vecchio tracciato ferroviario in una delle più belle piste ciclabili europee. 

L’investimento sulla leva sportiva ha favorito anche la destagionalizzazione del turismo, come confermano i dati degli imprenditori immobiliari nell’Alto Sangro, con un aumento di richieste durante il periodo di ritiro del Napoli del 30%. Senza considerare il ritorno economico del Giro d’Italia, che da solo vale, secondo il Rapporto Nielsen e Banca Ifis, l’8% del turismo sportivo in Italia, con una spesa media giornaliera di 121 euro a turista, e il coinvolgimento ogni giorno di 2.300 persone tra lo staff Rcs e le squadre, che pernottano sui territori del Giro. 

Il 61% di chi ha assistito dal vivo a una tappa iconica, quale è stata ad esempio quella della Grande partenza sulla Costa dei Trabocchi, indicata da tutti gli operatori come una delle più affascinanti e originali mai organizzate dal Giro, ha intenzione di tornare in quei territori per dedicarsi ad altre esperienze turistiche, affascinato dai paesaggi naturalistici e ricchi di storia. E i risultati ottenuti nei due anni successivi hanno premiato i nostri sforzi se è vero che nel 2024 l’Abruzzo ha superato i 7 milioni di arrivi, con un eloquente più 5,59% rispetto al 2023, anno che aveva già fatto segnare un + 8,39% in termini di arrivi e 8,22% in pernottamenti.

Luciano D’Amico insiste anche nel denigrare un evento come La Notte dei Serpenti che, grazie all’inventiva e alla capacità del Maestro Enrico Melozzi, per la prima volta ha nobilitato le radici popolari della musica abruzzese e, in prima serata su Rai 2, è stata vista da oltre un milione di spettatori, con un investimento di gran lunga inferiore ai prezzi di mercato se avessimo dovuto acquistare spot promozionali da 30 secondi.

Turismo, sport e cultura rappresentano la sintesi dell’approccio sistemico e interdisciplinare del nostro modo di concepire la promozione del territorio. Se lo fanno le altre regioni, come la Puglia ed appunto l’Emilia-Romagna, si parla di miracolo e di capacità di innovare; se lo fa l’Abruzzo, perché crede che solo con la sprovincializzazione dei propri territori si possano produrre ricchezza e benessere, si alimentano polemiche banali e stucchevoli, che hanno molto di provinciale. Ricordo a D’Amico che i grandi eventi ospitati in Abruzzo sono proseguiti anche a settembre del 2024 con il World Skate Games, il mondiale delle discipline rotellistiche che si è svolto per la prima volta in Italia e che ci ha visto tra le regioni protagoniste, insieme con Lazio, Emilia Romagna e Piemonte. Una vetrina mondiale con la presenza di 12mila atleti provenienti da 100 Paesi, tra Roccaraso, Montesilvano, Pescara, Sulmona, Chieti e Tortoreto. 

Allo stesso modo, deve essere rimarcata l’importanza della collaborazione con la Rai e il trasferimento da Torino in Abruzzo della prestigiosa manifestazione Cartoons on the bay, festival internazionale dell’animazione che ha toccato L’Aquila e Pescara. La Regione ha già concordato con la Rai il rinnovo della iniziativa culturale per i prossimi anni. La Rai, caro D’Amico, è la principale azienda culturale del nostro Paese, e portare in Abruzzo una iniziativa così importante che privilegia le arti visive, la gamification e il linguaggio della contemporaneità, per lei che è stato anche preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione, dovrebbe essere un vanto e non motivo di denigrazione e di contestazione, che vengono smentite dai fatti. 

* Presidente della Regione