LA RIPRESA DEGLI SPORT
Nuove regole per calcio, basket e calcetto, l'Abruzzo diventa caso nazionale
Dal presidente Figc Gravina al campione del mondo Massimo Oddo alla politica e alla tempesta sui social: tutti chiedono a Marsilio di rivedere l'ordinanza. Paolucci (Pd): "Situazione comica". E alcune associazioni di beach volley rinunciano all'attività
PESCARA. Diventa un caso nazionale l'ordinanza della giunta regionale abruzzese sulle nuove regole per la ripresa dello sport amatoriale nei centri e circoli sportivi e anche negli stabilimenti balneari.
I divieti di scivolate, contrasti e marcature a uomo nel calcio, nel calcetto e nel basket, così come quelli di buttarsi a terra _ in questo caso sulla spiaggia _ per il beach volley, o l'uso obbligatorio di guanti ("vietati tocchi con la mano") alimentano il dibattito ironico sui social e vengono visti come una sorta di ingerenza nelle rispettive discipline sportive da parte di chi le pratica con una certa assiduità e come "regole impossibili" nella pratica concreta.
E in cima all'elenco di chi protesta e chiede al presidente della Regione Marco Marsilio di ripensarci e di modificare l'ordinanza ci sono il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il campione del mondo Massimo Oddo, anche lui abruzzese che spesso si diverte a giocare a calcio-tennis e beach volley sotto il sole. «Questo non è calcio _ dicono _ non si possono riscrivere le regole». «Solo l’Ifab (International football association board) può farlo per conto della Fifa : sottolinea Gravina _ Il ministero per lo Sport ha emanato i protocolli per l’attività di base su indicazione del Comitato tecnico scientifico e auspico che si adottino ovunque scrupolosamente, perché l’auspicata ripartenza dell'Italia, così come quella del calcio, possa avvenire in maniera unitaria su tutto il territorio nazionale nel rispetto della tutela della salute».
A quanto risulta, alcune associazioni di beach volley hanno rinunciato alle attività per questa estate. Non tanto per l'obbligo dei guanti (prima e dopo partita) quanto per il divieto di buttarsi a terra: proibirlo vuol dire non far giocare.
Così mentre sui social viene scritto che "chi ha scritto queste regole non conosce il calcio, ma di sicuro conosce le regole del biliardino o il calcio balilla", l'ordinanza diventa anche spunto di critica politica. “A furia di anticipare il governo con le ordinanze di riapertura, stavolta il presidente Marsilio è andato oltre arrivando persino a riscrivere le regole di alcuni sport in chiave Covid, tanto da spiazzare anche le federazioni sportive e facendo diventare l’Abruzzo un caso comico nazionale", sostiene Silvio Paolucci (capogruppo pd in Consiglio regionale) che chiede a Marsilio di restituire al calcio, alla pallavolo, alla pallacanestro le storiche marcature, scivolate e i contrasti "prima che quest’ennesima gaffe targata centrodestra diventi una barzelletta": "Da ex assessore allo Sport sono convinto che anche in situazioni emergenziali si possa trovare il modo per tutelare salute e sana competizione, rendendo la partita sicura, ma anche possibile per atleti e amatori e sottolineando l’importanza sociale dello sport, senza svilirlo così o creare discipline made in Abruzzo destinate ad avere vita breve, ma di certo candidate a diventare indimenticabili”.
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