ABRUZZO
Oggi lunedì nero per trasporti e rifiuti
Raffica di scioperi: niente autobus a Chieti e nella provincia di Teramo, stop alla raccolta della spazzatura nelle città e alle 10 manifestazione in piazza Italia a Pescara
Lunedì nero per trasporti e rifiuti con una serie di scioperi che rischiano di paralizzare paesi e città abruzzesi. Il trasporto pubblico si ferma a Chieti con i lavoratori dell'azienda "La Panoramica’’ che, a causa dei tagli degli stipendi, incrociano le braccia per 4 ore e organizzano un presidio davanti al Comune.
Autobus fermi anche nella provincia di Teramo: per l'intera giornata scioperano i dipendenti della Tua (Trasporto unico abruzzese). Secondo i lavoratori le politiche aziendali degli ultimi anni "avrebbero penalizzato la clientela e peggiorato le condizioni di lavoro".
Grandi disagi in regione sono attesi anche per lo sciopero nazionale dei lavoratori che si occupano della raccolta dei rifiuti e della pulizia delle città. A Pescara è stato organizzato un presidio in piazza Italia, dalle 10 alle 12, a cui partecipano anche lavoratori provenienti da Chieti, L’Aquila e una delegazione da Lanciano.
Alle 10.30, una rappresentanza delle sigle sindacali di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel, che hanno indetto la protesta, viene ricevuta a Palazzo del Governo dal prefetto Giancarlo Di Vincenzo. Presente all’incontro anche il sindaco di Pescara Carlo Masci.
"Al prefetto Di Vincenzo», annuncia Massimo Di Giovanni della Fp Cgil, "consegneremo una lettera in cui spiegheremo le ragioni del nostro sciopero, e quindi che da 27 mesi i lavoratori del comparto igiene ambientale sono senza contratto. La stessa lettera la riceveranno anche gli altri prefetti, perché la nostra è una protesta che interessa tutta Italia e riguarda un servizio di pubblica utilità. Speriamo che lo sciopero e l’attenzione delle istituzioni servano a far riaprire subito la trattativa per il rinnovo del contratto. Se così non dovesse essere, siamo pronti a inasprire la lotta. E questo potrebbe significare organizzare un blocco più grosso a ridosso delle feste di Natale, con tutto ciò che ne deriva a livello di disagi. Noi", prosegue Di Giovanni, "naturalmente non vogliamo che si arrivi a ciò. Ci auguriamo che la nostra azione di domani serva, come detto, a far riprendere la discussione sui tavoli".