Orso marsicano morto nel parco: un cacciatore gli ha sparato. Nel corpo c’erano pallini da caccia

Servono altri accertamenti per vedere se hanno a che fare con il decesso. L’animale pesava 230 chili. Esclusa l’ipotesi dell’investimento. Disposte le analisi sulla presenza di eventuali sostanze tossiche
ORTONA DEI MARSI. Qualcuno ha sparato all’orso trovato senza vita, la scorsa domenica, in una zona del comune di Ortona dei Marsi, ai confini con il Parco Regionale Sirente Velino. La radiografia total body, effettuata nel dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Teramo, ha messo in evidenza la presenza di una serie di pallini da caccia di piccole dimensioni sul corpo dell’animale. Un particolare che tinge di giallo la vicenda e conferma la difficoltà della convivenza tra l’uomo e il plantigrado. Al momento non sembra essere questa la causa del decesso ma ulteriori accertamenti si rendono necessari e nulla, al momento, può essere escluso.
I PRIMI RESPONSI
L’esame ha fatto escludere cause di morte legate a un possibile investimento. La stessa radiografia ha permesso di scartare l’ipotesi che la morte dell’animale dovuta a colpi di arma da fuoco di grosso calibro. Ipotesi, quest’ultima, caduta sin dai primi momenti dopo il sopralluogo effettuato dai carabinieri forestali di Cansano che stanno indagando sulla vicenda, su disposizione della procura della repubblica di Avezzano che ha aperto un fascicolo sul caso contro ignoti. Dall’esame anatomo-patologico, svolto dai veterinari dell’Istituto zooprofilattico di Teramo, sono intanto emersi altri elementi importanti, il primo, molto significativo, che l’orso pesava 203 kg, che per essere la metà di aprile «significa tanto in termini di dieta e disponibilità alimentare complessiva che il territorio offre agli orsi. E, soprattutto, la presenza di lesioni esterne, la cui natura è in corso di accertamento», spiega il Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.
L’esame necroscopico ha inoltre confermato che la morte risale ad almeno 48 ore prima del ritrovamento, fatto, questo, che ha determinato una situazione complessa in termini di alterazione degli organi e dei tessuti interni, limitando notevolmente le possibilità di analisi.
NUOVI ESAMI
Saranno necessari esami di laboratorio più approfonditi, che richiederanno alcune settimane, per arrivare a delle conclusioni. Tra gli esami previsti, oltre a quelli necessari ad escludere eventuali patologie infettive, anche quelli chimici per accertare se la morte dell’orso sia stata causata dall’ingestione di sostanze tossiche.
COSA ERA ACCADUTO
Dalle prime verifiche è emerso che l’orso si trovava appena al di fuori dei confini ufficiali del Parco Sirente Velino. Si tratta di un esemplare maschio adulto, di età stimata tra gli 8 e i 10 anni. A scoprire la carcassa dell’animale sono stati tre escursionisti durante una passeggiata in montagna. Sono stati loro ad allertare il Parco. L'ispezione sulla carcassa dell'animale, effettuata dal medico veterinario della Asl 1, ha riscontrato ferite sul petto e sulle zampe.
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