Parentopoli in Regione, Iovino: "Sono innocente"
Si è dichiarato estraneo ai fatti contestati Antonio Iovino, il dirigente della Regione Abruzzo arrestato nell'ambito dell'inchiesta su presunti concorsi pilotati. Iovino è stato ascoltato dal gip Guido Campli, alla presenza del pm Gennaro Varone (nella foto). Il gip si è dichiarato incompetente per territorio e ha trasferito il fascicolo all'Aquila
Si è dichiarato estraneo ai fatti contestati Antonio Iovino, il dirigente del servizio organizzazione e sviluppo delle risorse umane della Regione Abruzzo arrestato dalla Digos di Pescara la settimana scorsa nell'ambito dell'inchiesta su presunti concorsi pilotati. Iovino è stato interrogato per circa un'ora nel tribunale di Pescara dal gip Guido Campli, alla presenza del pm Gennaro Varone.
Il legale di Iovino, Massimiliano Parla, al termine dell'interrogatorio ha spiegato che il dirigente ha chiarito punto per punto la propria posizione. "Riteniamo questa indagine - ha detto l'avvocato - un gigante con i piedi d'argilla", fondata com'è, ha detto, su intercettazioni telefoniche, in particolare su stralci, come prova principale.
Nel corso dell'interrogatorio la difesa ha prodotto una serie di documenti a riprova dell'innocenza del dirigente. Iovino ha spiegato che nella pen drive sequestrata dagli investigatori non erano contenuti i test d'esame e le prove di concorso.
L'avvocato Parla ha presentato, infine, istanza di revoca degli arresti domiciliari. Il Gip Campli, essendosi dichiarato incompetente per territorio, si è riservato di verificare se ci siano i presupposti su cui pronunciarsi o se rimettere il fascicolo alla Procura dell'Aquila. Gli episodi contestati sarebbero avvenuti all'Aquila, Avezzano (L'Aquila) e Teramo.
Il legale di Iovino, Massimiliano Parla, al termine dell'interrogatorio ha spiegato che il dirigente ha chiarito punto per punto la propria posizione. "Riteniamo questa indagine - ha detto l'avvocato - un gigante con i piedi d'argilla", fondata com'è, ha detto, su intercettazioni telefoniche, in particolare su stralci, come prova principale.
Nel corso dell'interrogatorio la difesa ha prodotto una serie di documenti a riprova dell'innocenza del dirigente. Iovino ha spiegato che nella pen drive sequestrata dagli investigatori non erano contenuti i test d'esame e le prove di concorso.
L'avvocato Parla ha presentato, infine, istanza di revoca degli arresti domiciliari. Il Gip Campli, essendosi dichiarato incompetente per territorio, si è riservato di verificare se ci siano i presupposti su cui pronunciarsi o se rimettere il fascicolo alla Procura dell'Aquila. Gli episodi contestati sarebbero avvenuti all'Aquila, Avezzano (L'Aquila) e Teramo.