Piccone: troppi fondi dell’Ue non utilizzati Ora si deve cambiare

12 Maggio 2014

L’appello del candidato Ncd: votate un abruzzese in Europa In caso di elezione Verrecchia entrerà alla Camera

CELANO. Il salto in Europa per intercettare i fondi dell’Ue e dirottarli sul territorio. E in più uffici di orientamento per chi proporrà progetti finanziabili. L’onorevole Filippo Piccone, sindaco di Celano e uomo di spicco del Nuovo centrodestra, si gioca la carta di Bruxelles e Strasburgo con uno slogan che punta a conquistare il consenso dei suoi corregionali: votate un abruzzese in Europa.

Ma perché un abruzzese dovrebbe votare Filippo Piccone?

«Perché questa regione deve essere rappresentata in Europa, perché tutte le risorse arrivano dall’Unione europea che è diventata un'istituzione centrale. Faccio un esempio: i fondi comunitari diretti, quelli cioè che vanno direttamente ai Comuni, alle aziende, alle università costituiscono il 20 per cento del totale. Sapete quanto arriva in Abruzzo? Niente, nessuno riesce a cogliere l'opportunità».

Lo slogan scelto "Io voto un abruzzese" non è un tantino troppo romantico?

«No, direi il contrario. Rappresenta invece un vantaggio avere un abruzzese all’Ue. Da 30 anni non ne abbiamo uno. In questo momento dobbiamo cogliere l'opportunità e rivolgo un appello affinché si concretizzi l'amore che gli abruzzesi hanno per la propria terra. Per me sarebbe stato più comodo restarmene a Roma fino al 2018, ma voglio essere partecipe di questa sfida per il mio Abruzzo».

Quanto potrà essere vantaggioso il fatto che il Nuovo centrodestra sia oggi un partito di governo?

«È un grande vantaggio poter sfruttare al meglio il semestre di presidenza italiana militando in una formazione governativa, è un'occasione unica per contare e cercare di intervenire affinché si tolgano dal deficit del Pil gli investimenti nella ricostruzione dell’Aquila. E poi per investire sull'assetto idrogeologico dell’Abruzzo e non solo. L'Unione europea deve mettersi in testa che questi argomenti rappresentano una priorità assoluta rispetto alla possibilità di investimenti non da reddito, ma finalizzati a dare sicurezza ai cittadini».

Per essere eletti quanti voti serviranno?

«Stimo che ci vorranno 60-70 mila voti e per questo posso contare su molti senatori, colleghi, consiglieri regionali del centrosud che sono radicati nei loro territori e mi stanno dando una mano. Non faccio nomi, con un’unica eccezione: Gaetano Quagliariello, campano di nascita e pugliese di adozione».

Se dovesse essere eletto quale sarebbe il suo primo gesto?

«Mi dimetterò da deputato e l'Abruzzo guadagnerà un altro parlamentare (Massimo Verrecchia ndr). Un ulteriore vantaggio perché la nostra regione aumenterebbe il suo peso specifico».

Quali sono i temi sui quali intende garantire un impegno particolare?

«L'agricoltura, la pesca, le università d'Abruzzo, i progetti dei Comuni, di sostegno al turismo e alla riqualificazione urbana, le opportunità per i giovani abruzzesi che sono sempre minori. Apriremo sedi operative in tutte e quattro le province d'Abruzzo con persone di specifica competenza su questioni europee al fine di stimolare la progettualità per utilizzare al meglio le risorse comunitarie. Non ci limiteremo all'informazione, faremo forum, formazione. Stiamo preparando tecnici specializzati».

Come avverranno queste assunzioni? Non è la classica promessa elettorale?

«Assumeremo grazie a fondi specifici dell'Ue, 10 giovani professionisti abruzzesi che lavoreranno solo per questo».

Ma lei, onorevole, conosce le lingue straniere?

«Per ragioni di lavoro la mia azienda ha una sede anche in Florida e mi muovo all'estero da anni con eccellenti risultati».

È vero che ha detto che gli indagati non devono stare in lista?

«No, io sono un garantista e mi auguro che imputati e indagati, di qualsiasi partito essi siano, possano dimostrare l’estraneità alle vicende processuali che li riguardano. Ne va della reputazione della politica intesa in senso virtuoso».

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