PESCARA

Radio Delta 1 compie 40 anni e fa festa con Giuliano Palma

Intervista all'amministratore dell'emittente Enzo Galante: «È una storia di passione ed amicizia». E domani festa grande in piazza Salotto

PESCARA. L'avventura è cominciata nel 1977. Un gruppo di amici diciottenni di Atessa, legati dalla passione per la musica e dalla voglia di intraprendere nuove strade, hanno dato vita a Radio Delta1, la radio abruzzese che “suona solo Grandi Calibri”. Sono trascorsi 40 anni di storia, di storie e di musica e la carta vincente è sempre la stessa: il rapporto stretto tra conduttore e ascoltatore, un legame di voce e di affetti, quello che fa sempre compagnia.
E' un bilancio positivo quello che stila Enzo Galante, deus ex machina ed attuale amministratore dell'emittente abruzzese che conta oggi 400mila ascoltatori settimanali e copre oltre l'Abruzzo anche il Molise e parte della Puglia e delle Marche. E per far sentire ancora di più il calore dello staff radiofonico domani, venerdì, in Piazza Salotto a Pescara ci sarà un Birthday Party con la musica dal vivo della band Moka Club che coinvolgerà il pubblico con una selezione di grandi successi legati alla storia della radio e al quale parteciperanno tutti conduttori di Radio Delta 1, capitanati dal direttore artistico, Massimo Di Lecce: con lui, sul palco Luciano Pazzaglia, Annamaria Orfeo, Ilario Lorusso, Giuliano Gomez, Viviana Vigevani, Maryjo e Francesco Di Bucchianico. A seguire il cantante Giuliano Palma che interpreterà in versione ska alcuni brani del pop italiano.
Galante, dal vinile alla digitalizzazione di strada ne è stata fatta tanta.
«In quarant'anni è cambiato tutto. Quando ho cominciato c'erano ancora i dischi, poi sono arrivati i cd ed oggi ormai tutto viaggia sul digitale. Dal suono caldo e avvolgente dell'analogico siamo passati a quello più tecnico e preciso dei nuovi impianti. Però noi conserviamo ancora un processore analogico e lo usiamo: riflette il nostro senso di proporre musica, con calore. Così come è nata l'avventura, la radio è la somma di tutte le persone che hanno contribuito ad animarla negli anni».
Com'era il panorama radiofonico di quegli anni di esordio?
«Era un periodo storico di grande fermento. Io allora ero in Lombardia, culla allora di grandi radio che nascevano e si affermavano nel panorama italiano. In Abruzzo ce n'erano poche: Radio Elle, Radio 103, Radio Pescara e Radio Gamma. Con i miei amici, tra cui Gerry Viviani, il genio del gruppo, abbiamo cominciato a chiedere in giro. Ci hanno subito scoraggiati, “non vi mettete in mezzo ai guai!” ci dicevano. Ma a noi questo avvertimento ha funzionato al contrario e ci siamo buttati con quel pizzico di incoscienza che ci vuole in questi casi. Non avevamo molti soldi. Abbiamo cominciato ad Archi, perché ci costava meno, con due milioni e mezzo di lire e una lunga serie di cambiali da firmare. Per fortuna ci è andata bene e abbiamo riscattato tutto. L'anno dopo siamo tornati nel paese di origine, Atessa, dove siamo attualmente con sedi anche a Pescara e a L'Aquila, riaperta l'anno scorso con lo stesso spirito e la stessa passione della prima volta, prima del terremoto».
Radio Delta 1 è l'ammiraglia, ma del gruppo fanno parte anche Radio Play Capital, Ballaradio e Radio Luna.
«Si, sono tutti satelliti che ruotano intorno e coprono fasce di ascoltatori con età differenti. Il target di Radio Delta va dai 25 ai 45 anni, mentre in Radio Play Capital l'età sale perché propone musica anche degli anni '60 e '70. Ballaradio si concentra sul folklore, il liscio e i balli di gruppo, mentre l'ultima nata, la piccola Radio Luna, cura un format molto giovane».
La musica è sempre il filo conduttore.
«Certo, la musica, che accompagna la vita di ognuno di noi, ma anche la voce che è capace di coinvolgere e attirare l'ascoltatore. Nel corso degli anni poi abbiamo aggiunto l'informazione fino ad arrivare attualmente ad un notiziario ogni ora. Ma si tratta di una finestra di cronaca di tre minuti sul panorama italiano e soprattutto abruzzese che non interrompe quella che in gergo chiamiamo la “conduzione di flusso”, quella che piace ai nostri ascoltatori. Noi ci siamo 18 ore al giorno, dalle 6 di mattina. Ci sono altri mezzi poi per approfondire le notizie».
Una volta eravate la “radio delle dediche”, oggi?
«Anche oggi ci sono le dediche ma i mezzi per farle sono diversi. Si lavora con sms e whatsapp anche audio e il mondo dei social ci affianca. Per questo dall'anno scorso abbiamo creato una rete internet che lancia idee e programmi. E' necessario essere al passo e seguire il modo nuovo di creare flussi dinamici diversi. Ma la radio alla fine mantiene sempre il fascino evergreen della modulazione di frequenza, fa compagnia in macchina e te la porti dove vuoi».