Regionali, oggi la sentenza per il ritorno alle urne
Firme e candidati, il Consiglio di Stato esamina il ricorso contro il Pdl.
PESCARA. Annullamento delle elezioni regionali del 14 e 15 dicembre scorsi, vinte dal centrodestra, con la convocazione di una nuova tornata elettorale per irregolarità nella presentazione del listino del Pdl. E’ questa la richiesta contenuta nei due ricorsi al Consiglio di Stato che si discuteranno stamani alle 10,30 a Roma. Un pronunciamento che preoccupa la maggioranza di centrodestra che governa la Regione conquistata nella tornata elettorale anticipata per la bufera giudiziaria sulle presunte tangenti nella sanità che ha decapitato la Giunta di centrosinistra. Se il ricorso in discussione questa mattina dovesse essere accolto, non ci sarebbe spazio per opposizioni: ci sarebbero nuove elezioni. Se non dovesse essere accolto neppure i ricorrenti avrebbero altre chance.
I ricorsi sono due: uno presentato dall’esponente del Pd Marino Roselli, ex presidente del Consiglio regionale, candidato ma non eletto nella tornata del 14 e 15 dicembre, l’altro da due esponenti dell’Italia dei Valori, Alessandra Cristofori, segretario provinciale di Teramo, e Valerio Lorenza candidato nel collegio di Pescara. I tre insieme ad altri esponenti del centrosinistra, tra questi il senatore dell’Idv, Alfono Mascitelli, avevano presentato ricorso al Tar in seguito alla riammissione delle liste del centrodestra da parte della commissione elettorale. Dopo che il tribunale amministrativo regionale ha rigettato l’istanza, l’appello al consiglio di Stato non è stato presentato unitariamente, ma in due tronconi: prima Roselli e poi i due dell’Idv. L’ex presidente del Consiglio regionale, Roselli, alla vigilia si è detto fiducioso «che vengano riconosciute le ragioni alla base dell’istanza giudiziale legate alle irregolarità che si sono verificate in sede di presentazione delle liste».
Entrando nel merito, come sottolineato nei due ricorsi al Consiglio di Stato, i rilievi alla base delle richiesta di annullamento delle elezioni sono da mettere in relazione, secondo i ricorrenti, sulle irregolarità nell’iter e nelle procedure per la presentazione del listino: innanzitutto, il ritardo. Secondo i ricorrenti alle 12 erano presenti persone qualificatesi come presentatori ma senza dare le generalità e che soltanto alle 13.30, quindi, con una ora e mezzo di ritardo, sono arrivati i documenti ufficiali. E poi presunte irregolarità in merito alla validità delle firme, aspetto sul quale come evidenziano fonti del Pd c’è un contenzioso penale in atto a Chieti, e alla formulazione dei certificati elettorali che secondo il ricorso, la commissione elettorale ha consentito di consegnare il giorno dopo la scadenza dei termini per la presentazione delle liste. Roselli è rappresentato dall’avvocato Andrea Modesti, i due esponenti dell’Idv dall’avvocato Sergio Scicchitano.
Il senatore Filippo Piccone, invece riferisce una nota del Pdl regionale si «si mostra sereno e fiducioso sulla sentenza del Consiglio di Stato». «Il senatore è intento a programmare le ordinarie attività politiche del Pdl in Abruzzo». Per Piccone «la scelta della Corte salvo improbabili o incomprensibili giudizi di carattere “politico” non potrà che confermare quanto già stabilito dal Tar Abruzzo e dalla giurisprudenza consolidata». Per il Coordinatore del Pdl, infatti, non solo la giurisprudenza «infonde tranquillità ma soprattutto l’esame oggettivo degli elementi in discussione».
I ricorsi sono due: uno presentato dall’esponente del Pd Marino Roselli, ex presidente del Consiglio regionale, candidato ma non eletto nella tornata del 14 e 15 dicembre, l’altro da due esponenti dell’Italia dei Valori, Alessandra Cristofori, segretario provinciale di Teramo, e Valerio Lorenza candidato nel collegio di Pescara. I tre insieme ad altri esponenti del centrosinistra, tra questi il senatore dell’Idv, Alfono Mascitelli, avevano presentato ricorso al Tar in seguito alla riammissione delle liste del centrodestra da parte della commissione elettorale. Dopo che il tribunale amministrativo regionale ha rigettato l’istanza, l’appello al consiglio di Stato non è stato presentato unitariamente, ma in due tronconi: prima Roselli e poi i due dell’Idv. L’ex presidente del Consiglio regionale, Roselli, alla vigilia si è detto fiducioso «che vengano riconosciute le ragioni alla base dell’istanza giudiziale legate alle irregolarità che si sono verificate in sede di presentazione delle liste».
Entrando nel merito, come sottolineato nei due ricorsi al Consiglio di Stato, i rilievi alla base delle richiesta di annullamento delle elezioni sono da mettere in relazione, secondo i ricorrenti, sulle irregolarità nell’iter e nelle procedure per la presentazione del listino: innanzitutto, il ritardo. Secondo i ricorrenti alle 12 erano presenti persone qualificatesi come presentatori ma senza dare le generalità e che soltanto alle 13.30, quindi, con una ora e mezzo di ritardo, sono arrivati i documenti ufficiali. E poi presunte irregolarità in merito alla validità delle firme, aspetto sul quale come evidenziano fonti del Pd c’è un contenzioso penale in atto a Chieti, e alla formulazione dei certificati elettorali che secondo il ricorso, la commissione elettorale ha consentito di consegnare il giorno dopo la scadenza dei termini per la presentazione delle liste. Roselli è rappresentato dall’avvocato Andrea Modesti, i due esponenti dell’Idv dall’avvocato Sergio Scicchitano.
Il senatore Filippo Piccone, invece riferisce una nota del Pdl regionale si «si mostra sereno e fiducioso sulla sentenza del Consiglio di Stato». «Il senatore è intento a programmare le ordinarie attività politiche del Pdl in Abruzzo». Per Piccone «la scelta della Corte salvo improbabili o incomprensibili giudizi di carattere “politico” non potrà che confermare quanto già stabilito dal Tar Abruzzo e dalla giurisprudenza consolidata». Per il Coordinatore del Pdl, infatti, non solo la giurisprudenza «infonde tranquillità ma soprattutto l’esame oggettivo degli elementi in discussione».