Sanitopoli, sequestrati agli indagatibeni per oltre dieci milioni di euro
La Guardia di finanza di Pescara sta eseguendo il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore totale di oltre 10 milioni di euro. Tra questi, due appartamenti riconducibili a Ottaviano Del Turco, arrestato il 14 luglio 2008 insieme ad altri 9 indagati. I due immobili, a Roma e in Sardegna, sono intestati alla compagna dell'ex governatore Maria Christine D'Avanzo, ma secondo gli inquirenti sono da ricondurre allo stesso Del Turco
PESCARA. Il Gip Maria Michela Di Fine ha disposto oggi, su richiesta della Procura di Pescara, il sequestro preventivo di beni appartenenti agli indagati della sanitopoli abruzzese per oltre 10 milioni di euro. Tra questi, due appartamenti riconducibili a Ottaviano Del Turco, arrestato il 14 luglio 2008 insieme ad altri 9 indagati. Un sequestro che non copre l'ammontare delle tangenti pagate dal patron di Villa Pini, Vincenzo Angelini, spiegano i giudici, che "può ritenersi inferiore al valore del profitto complessivo delle dazioni di denaro". Angelini avrebbe versato a Del Turco una "somma di 5 milioni e 450 mila euro".
Sono due gli immobili sequestrati all'ex Governatore: a Roma, in via Crescenzio (appartamento di 7 stanze) e a Tresnuraghes (Oristano), entrambi acquistati nel 2006. Il Gip scrive che "la proprietà delle unità immobiliari, pur formalmente intestate a Maria Christine D'Avanzo (la compagna di Del Turco), sono da ricondurre a Ottaviano Del Turco".
Secondo quanto scritto nel decreto di sequestro, gli accertamenti della Guardia di Finanza hanno rivelato che la D'Avanzo "non risultava titolare di redditi, risalendo l'ultima dichiarazione dei redditi presentata nell'anno 1997 per un reddito di lavoro dipendente pari a 7 mila euro".
"Gli accertamenti bancari disposti - spiega il Gip - sia nei confronti della D'Avanzo che di Del Turco rilevavano come il pagamento della casa di via Crescenzio fosse stato interamente effettuato da Del Turco". La Gdf ha identificato versamenti di Del Turco a favore della compagna sui conti nella stessa filiale di Collelongo (L'Aquila), e per coprire lo scoperto creato sul suo conto, l'ex Governatore dismetteva "titoli e polizze assicurative" per un valore di oltre 260 milioni di euro, segno "di un diretto interesse del Del Turco che per l'occasione dismetteva titoli costituenti investimento a lungo termine".
Anche per la casa in Sardegna gli investigatori hanno ricostruito i vari passaggi dell'acquisto con 4 assegni circolari corrisposti dalla D'Avanzo, ma addebitati sul conto corrente di Del Turco, arrivando alla conclusione che "il pagamento dell'immobile era da riferire direttamente all'indagato Del Turco".
Interrogata al proposito dai Pm di Pescara, la compagna di Del Turco si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Sono due gli immobili sequestrati all'ex Governatore: a Roma, in via Crescenzio (appartamento di 7 stanze) e a Tresnuraghes (Oristano), entrambi acquistati nel 2006. Il Gip scrive che "la proprietà delle unità immobiliari, pur formalmente intestate a Maria Christine D'Avanzo (la compagna di Del Turco), sono da ricondurre a Ottaviano Del Turco".
Secondo quanto scritto nel decreto di sequestro, gli accertamenti della Guardia di Finanza hanno rivelato che la D'Avanzo "non risultava titolare di redditi, risalendo l'ultima dichiarazione dei redditi presentata nell'anno 1997 per un reddito di lavoro dipendente pari a 7 mila euro".
"Gli accertamenti bancari disposti - spiega il Gip - sia nei confronti della D'Avanzo che di Del Turco rilevavano come il pagamento della casa di via Crescenzio fosse stato interamente effettuato da Del Turco". La Gdf ha identificato versamenti di Del Turco a favore della compagna sui conti nella stessa filiale di Collelongo (L'Aquila), e per coprire lo scoperto creato sul suo conto, l'ex Governatore dismetteva "titoli e polizze assicurative" per un valore di oltre 260 milioni di euro, segno "di un diretto interesse del Del Turco che per l'occasione dismetteva titoli costituenti investimento a lungo termine".
Anche per la casa in Sardegna gli investigatori hanno ricostruito i vari passaggi dell'acquisto con 4 assegni circolari corrisposti dalla D'Avanzo, ma addebitati sul conto corrente di Del Turco, arrivando alla conclusione che "il pagamento dell'immobile era da riferire direttamente all'indagato Del Turco".
Interrogata al proposito dai Pm di Pescara, la compagna di Del Turco si è avvalsa della facoltà di non rispondere.