AREE PROTETTE
Sos Orso marsicano, subito il censimento delle zone pericolose
A chiederlo è il Wwf dopo la morte di una mamma e due cuccioli in una vasca di raccolta delle acque piovane
L'AQUILA. Subito gli stati generali dell'Orso marsicano: vista l'emergenza ne chiede la convocazione il Wwf coinvolgendo tutti i soggetti competenti, ministero dell'Ambiente, Regioni, aree protette e associazioni. Dopo la morte di tre orsi, una mamma e due cuccioli, in una vasca per acque piovane tra Balsorano e Villavallelonga (L'Aquila), nella zona di protezione esterna del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il Wwf chiede censimento e messa in sicurezza delle strutture pericolose, visto che questa «specie simbolo rischia di essere cancellata dall'incuria e dall'approssimazione con cui l'uomo gestisce le aree montane dove il plantigrado vive».
Wwf chiede che i prefetti dispongano censimento e messa in sicurezza delle strutture potenzialmente pericolose non solo nei parchi ed è disponibile a contribuire economicamente. «Se si vuole salvare una specie simbolo dell'Abruzzo, dell'Appennino centrale e del Paese, non possiamo nasconderci dietro cavilli burocratici o perderci dietro piccoli interessi locali. Servono provvedimenti eccezionali che consentano agli ultimi orsi marsicani presenti nel nostro territorio di vivere e riprodursi in tranquillità per un numero di anni sufficiente a mettere la specie in sicurezza. Per la salvezza dell'Orso» osserva il delegato Abruzzo del Wwf Italia, Luciano Di Tizio, «ogni giorno è prezioso. Chiediamo al ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, di farsi carico di questa situazione di allarme rosso, agendo con determinazione e rapidità. Appena dopo la scoperta dell'ultimo, drammatico incidente abbiamo parlato di guardarci negli occhi e di riflettere. Non basta appellarsi ai Parchi e confidare nella sola protezione delle aree tutelate. Occorre fare di più e farlo subito».