Stop all’assistenza gratuita
La Protezione civile dice stop alle vacanze in albergo per gli aquilani titolari di case agibili, quelle classificate «A». Dal 6 agosto niente più assistenza gratuita. Il provvedimento, destinato a scatenare polemiche tra gli sfollati, non riguarda i proprietari di abitazioni agibili ospitati nelle tendopoli del cratere. Intanto un evento sismico è stato registrato alle ore 00.39 con una magnitudo di 3.1. L'epicentro è stato localizzato tra i comuni di Pizzoli, Collimeno e L'Aquilaa
L’AQUILA. Dal sei agosto stop all’ospitalità gratuita negli alberghi della costa per i cittadini proprietari di case agibili (classificate lettera A). A fissare questo termine perentorio è stata la Protezione civile, secondo cui sono ancora molti gli aquilani che - pur avendo l’abitazione disponibile - continuano a rimanere sulla costa. I controlli sono stati affidati alla Guardia di finanza.
Dal quadro dipinto dalla Protezione civile e dai controlli eseguiti nelle ultime settimane dalla Finanza, che ha tra l’altro rispedito a casa diversi nuclei familiari che continuavano a restare in albergo a spese dello Stato, sembra emergere che le precedenti ordinanze - quelle che legavano il rientro al riallaccio del gas - emesse dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, non hanno sortito gli effetti sperati.
«Non sono state ascoltate e quindi sono rimaste inefficaci» spiega il vice capo della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis. «La situazione sta diventando intollerabile, soprattutto per chi è rimasto nelle tende. Abbiamo pertanto deciso di intervenire con un termine perentorio». In quanto al riallaccio del gas - per molti un pretesto per non rientrare - secondo il numero due della Protezione civile «era un elemento che, nelle scorse settimane, abbiamo inserito per incentivare il rientro. Ora c’è mancanza di domanda» prosegue. «Se quindi c’è chi non domanda, vuol dire che o ha inerzia o non ha bisogno, oppure l’abitazione non è classificata di tipo A».
Il provvedimento non riguarda quei cittadini, con casa classificata di tipo A, sistemati nelle tendopoli dei Comuni che rientrano nel cratere. «Molti casi di persone con abitazione di tipo A, presenti nelle tende, sono collegati a un disagio anche di natura economica o alla paura. Con il censimento» aggiunge De Bernardinis «avremo la mappatura corretta delle case E ed F e conosceremo il numero delle altre categorie».
Dunque da giovedì chi ha l’abitazione agibile non potrà più usufruire dell’alloggio gratuito in alberghi o altre strutture residenziali. L’ordinanza che lo stabilisce è la numero 3.797 firmata il 30 luglio scorso dal Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi. Invece aumenta, così come era stato annunciato alcuni giorni fa, il contributo di autonoma sistemazione per chi, in seguito al terremoto del 6 aprile scorso, ha avuto la casa distrutta (anche in parte), o è stato costretto a sgomberarla perché residente nella «zona rossa». Il contributo è previsto fino a un massimo di 600 euro al mese, nel limite di 200 euro per ogni componente del nucleo familiare. Chi vive da solo potrà ricevere 300 euro. Per ogni anziano ultrasessantacinquenne, e per ogni persona con disabilità o invalida almeno al 67 per cento, è previsto un contributo aggiuntivo di 200
Dal quadro dipinto dalla Protezione civile e dai controlli eseguiti nelle ultime settimane dalla Finanza, che ha tra l’altro rispedito a casa diversi nuclei familiari che continuavano a restare in albergo a spese dello Stato, sembra emergere che le precedenti ordinanze - quelle che legavano il rientro al riallaccio del gas - emesse dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, non hanno sortito gli effetti sperati.
«Non sono state ascoltate e quindi sono rimaste inefficaci» spiega il vice capo della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis. «La situazione sta diventando intollerabile, soprattutto per chi è rimasto nelle tende. Abbiamo pertanto deciso di intervenire con un termine perentorio». In quanto al riallaccio del gas - per molti un pretesto per non rientrare - secondo il numero due della Protezione civile «era un elemento che, nelle scorse settimane, abbiamo inserito per incentivare il rientro. Ora c’è mancanza di domanda» prosegue. «Se quindi c’è chi non domanda, vuol dire che o ha inerzia o non ha bisogno, oppure l’abitazione non è classificata di tipo A».
Il provvedimento non riguarda quei cittadini, con casa classificata di tipo A, sistemati nelle tendopoli dei Comuni che rientrano nel cratere. «Molti casi di persone con abitazione di tipo A, presenti nelle tende, sono collegati a un disagio anche di natura economica o alla paura. Con il censimento» aggiunge De Bernardinis «avremo la mappatura corretta delle case E ed F e conosceremo il numero delle altre categorie».
Dunque da giovedì chi ha l’abitazione agibile non potrà più usufruire dell’alloggio gratuito in alberghi o altre strutture residenziali. L’ordinanza che lo stabilisce è la numero 3.797 firmata il 30 luglio scorso dal Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi. Invece aumenta, così come era stato annunciato alcuni giorni fa, il contributo di autonoma sistemazione per chi, in seguito al terremoto del 6 aprile scorso, ha avuto la casa distrutta (anche in parte), o è stato costretto a sgomberarla perché residente nella «zona rossa». Il contributo è previsto fino a un massimo di 600 euro al mese, nel limite di 200 euro per ogni componente del nucleo familiare. Chi vive da solo potrà ricevere 300 euro. Per ogni anziano ultrasessantacinquenne, e per ogni persona con disabilità o invalida almeno al 67 per cento, è previsto un contributo aggiuntivo di 200