Tangenti sanità, sequestrata la clinica privata Villa Pini
Il gip del tribunale di Pescara Maria Michela Di Fine dispone i sigilli per la struttura del re della sanità privata a Francavilla Vincenzo Angelini
La clinica dello scandalo, Villa Pini, è sotto sequestro. Gli agenti della Guardia di finanza del colonnello Maurizio Favia sono entrati nella clinica privata di Chieti per consegnare il decreto con cui il gip del tribunale di Pescara Maria Michela Di Fine dispone i sigilli per la struttura. Stessa misura sarebbe stata richiesta per l'abitazione a Francavilla e per altri sei appartamenti del re della sanità privata.
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E' l'ultimo, clamoroso, sviluppo dell'inchiesta sullo scandalo della sanità in Abruzzo, che la procura di Pescara ha chiuso sabato scorso con 33 indagati, tra cui Ottaviano Del Turco. Il decreto è lo stesso con cui il gip ha ordinato nei giorni scorsi il sequestro di un attico e di quattro tele d'autore di proprietà del parlamentare di Forza Italia Sabatino Aracu, lo stesso con cui è stato negato l'arresto chiesto dai pm per il parlamentare del Pdl.
Il sequestro della clinica e della villa dell'imprenditore sarebbero stati disposti nell'ambito del filone dell'inchiesta relativo ai rimborsi non esigibili ottenuti da Angelini con le cartolarizzazioni dei debiti della sanità. Angelini è indagato, tra l'altro, per il reato di associazione per delinquere finalizzata a deviare l'attività regionale in campo sanitario.
Le somme illegittimamente percepite da Angelini sarebbero pari a circa 33 milioni di euro.
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E' l'ultimo, clamoroso, sviluppo dell'inchiesta sullo scandalo della sanità in Abruzzo, che la procura di Pescara ha chiuso sabato scorso con 33 indagati, tra cui Ottaviano Del Turco. Il decreto è lo stesso con cui il gip ha ordinato nei giorni scorsi il sequestro di un attico e di quattro tele d'autore di proprietà del parlamentare di Forza Italia Sabatino Aracu, lo stesso con cui è stato negato l'arresto chiesto dai pm per il parlamentare del Pdl.
Il sequestro della clinica e della villa dell'imprenditore sarebbero stati disposti nell'ambito del filone dell'inchiesta relativo ai rimborsi non esigibili ottenuti da Angelini con le cartolarizzazioni dei debiti della sanità. Angelini è indagato, tra l'altro, per il reato di associazione per delinquere finalizzata a deviare l'attività regionale in campo sanitario.
Le somme illegittimamente percepite da Angelini sarebbero pari a circa 33 milioni di euro.