Tasse, rivolta in commissione. Dopo Forza Italia anche la Lega non ci sta. Le opposizioni: «Dimissioni»

È il primo di quattro round di una lunga e delicatissima partita che si concluderà in Consiglio regionale il 3 aprile. Ma la proposta forzista che salva il ceto medio ha già la strada spianata
L’AQUILA. Dimissioni, dimissioni! Urla il centrosinistra in Commissione Bilancio. Mentre Forza Italia e la Lega prendono le distanze dalla manovra che aumenta le tasse regionali per neutralizzare il deficit delle quattro Asl abruzzesi sanità.
L’USCITA DI SICUREZZA.
Marco Marsilio si ritrova in trincea con un doppio fronte aperto e la strada in salita. Qualcosa, il presidente, dovrà concedere agli alleati della coalizione del centrodestra. E lo farà in favore del partito del deputato Nazario Pagano, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri e del capogruppo Emiliano Di Matteo, che difende a spada tratta il ceto medio su cui pende un aumento al 3,23% dell’aliquota Irpef. Ma l’emendamento di Forza Italia, anticipato ieri dal Centro, che punta a ridimensionare l’aliquota intermedia (per chi ha reddito da 28.000 a 50.000 euro) e a riportare da 1,63 a 1,73% la pressione fiscale per i redditi under 28.000 euro, ha già una via privilegiata e spianata.
IL LAPSUS GALEOTTO.
Dal fronte Lega, invece, si alza la voce di Carla Mannetti: «Quella parola, “prioritariamente” deve essere sostituta con la parola “esclusivamente” – dice la consigliera “maltrattata”, una settimana fa, dal governatore Marsilio, al quale oggi lei fa le pulci. E dopo aver scoperto che il ddl sulle tasse extra, da approvare in Consiglio regionale il 3 aprile prossimo, nasconde un lapsus calami sostanziale, (prioritariamente significa che non tutti i 44,7 milioni della manovra andranno alla sanità) chiede di correggerlo.
«La nostra posizione è quella che tutte le entrate vadano al capitolo sanità», esordisce Mannetti, «per coprire il deficit, ma soprattutto per migliorare i servizi sanitari, aumentare i livelli qualitativi, e il termine ‘prioritariamente’ non dà questa garanzia. Se chiediamo un sacrificio ai cittadini dobbiamo dare risposte adeguate, migliorare la sanità, investire ancor più risorse».
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