Teramo, donna fatta a pezzi. Spunta la pista dell'Est

Ritrovato il veicolo rubato in città, spunta la pista dell’Est. I carabinieri vanno in una macelleria per ricostruire il delitto
TERAMO. Adele Mazza è stata strangolata, fatta a pezzi e trasportata su un furgone in via Franchi, dove le cinque buste con il corpo martoriato sono state abbandonate. E i carabinieri ieri hanno trovato un furgone che potrebbe rappresentare la svolta nelle indagini.
Il furgone, un vecchio Kangoo bianco, è stato ritrovato fuori Teramo, ma sul luogo i carabinieri del reparto operativo, agli ordini del capitano Nazario Giuliani, mantengono stretto riserbo. Il furgone di un panificio, rubato a Piano Solare, rione a due passi dal centro, è stato portato ieri mattina su un carro attrezzi in via Franchi, sul luogo del ritrovamento del corpo, alla periferia est di Teramo. Sul posto c’erano anche gli uomini del Ris di Roma, che per tutta la mattinata hanno fatto rilievi nella zona. Accanto a loro anche i cani del nucleo cinofilo dei carabinieri di Chieti, alla ricerca di altri reperti. Il furgone è stato portato sulla scena del ritrovamento, probabilmente per fare raffronti, ad esempio sul tipo di pneumatici. Infatti accanto all’asfalto, ci sono una stradina e zone sterrate. Subito dopo è stato controllato un cassonetto dell’immondizia, il più vicino alla zona del ritrovamento. Gli uomini della “Teramo ambiente” hanno rovesciato il contenuto in un compattatore e da questo a terra. I rifiuti sono stati passati al setaccio, ma pare che la ricerca non abbia dato esito.
IL CADAVERE. Ieri mattina si è svolto un vertice con il sostituto procuratore che segue l’inchiesta, Roberta D’Avolio, a cui hanno partecipato anche i Ris e l’anatomopatologo Giuseppe Sciarra, che martedì pomeriggio ha eseguito l’autopsia. Ieri pomeriggio è stata fatta una nuova ispezione del cadavere, insieme ai Ris. Confermato che la donna è stata strangolata e poi fatta a pezzi. Confermata anche l’estrema precisione dei tagli, eseguiti con diversi arnesi. Certamente una mannaia e un grande coltello molto tagliente. Ma probabilmente anche una piccola, vecchia roncola, trovata in una delle buste bianche usate dall’assassino. Era insieme a una gamba della vittima e forse è stata usata solo marginalmente. Peraltro l’altroieri, per capire meglio come si potesse sezionare in maniera così precisa un corpo umano, i carabinieri hanno consultato il macellaio di via Savini, che ha spiegato quali sono gli strumenti da usare e la tecnica. La procura, intanto, a breve nominerà anche un altro anatomopatologo come consulente, accanto a Sciarra.
LE PISTE. I carabinieri stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita della 49enne teramana, che secondo l’autopsia è stata uccisa nella notte fra sabato e domenica scorsi. E nel farlo indagano nel mondo della tossicodipendenza, visto che Marta Mazza era da anni eroinomane. Determinanti anche i controlli sui tabulati telefonici del cellulare. Per il momento si fanno delle ipotesi. Una è prettamente locale, collegata a un omicidio d’impeto. Ma la pista del furgone apre un nuovo scenario. Il furto del furgone per trasportare il corpo induce a supporre una ponderazione e quindi a supporre un omicidio-punizione per uno sgarro, un omicidio-avvertimento per chi resta in vita. Prende corpo una pista che porta a un giro frequentato da persone dell’Est che, guarda caso, si ritrovano a piazza Garibaldi, luogo frequentato quotidianamente da Adele Mazza.
PAURA IN CITTA'. Gli investigatori sembrano escludere la pista del maniaco. Però indubbiamente l’orrore suscitato da un omicidio così efferato ha scosso una tranquilla città come Teramo. In effetti la città da lunedì sera si sente un po’ meno sicura. La macabra scoperta è stata fatta lunedì alle 20, da una donna che portava a spasso il cane in via Franchi. Ha notato che il cane annusava una busta di plastica, ha intravisto il contenuto e ha chiamato subito i carabinieri. I militari, appenna arrivati, hanno capito che si trattava della gamba di un essere umano. Con l’ausilio di fotocellule hanno trovato una seconda busta, con un’altra gamba. Ma poi hanno sospeso le ricerche, la parte finale della via, vicino la sede dell’Inail, si addentra nella campagna ed è al buio. Già in nottata i carabinieri supponevano che il corpo fosse di Adele Mazza, tant’è che hanno chiamato i familiari e sono andati nella sua abitazione, nelle case popolari di Villa Gesso, dove hanno trovato il letto sfatto e la televisione accesa. All’alba sono riprese le ricerche in via Franchi e sul fianco di una scarpata sono state trovate altre due buste di plastica bianca con le braccia e successivamente una terza busta, molto più grande, con il busto e la testa. A parte, sempre in una busta, l’assassino ha abbandonato i vestiti. Vicino c’era anche un carrellino giallo di quelli usati per i piccoli pesi.
Il furgone, un vecchio Kangoo bianco, è stato ritrovato fuori Teramo, ma sul luogo i carabinieri del reparto operativo, agli ordini del capitano Nazario Giuliani, mantengono stretto riserbo. Il furgone di un panificio, rubato a Piano Solare, rione a due passi dal centro, è stato portato ieri mattina su un carro attrezzi in via Franchi, sul luogo del ritrovamento del corpo, alla periferia est di Teramo. Sul posto c’erano anche gli uomini del Ris di Roma, che per tutta la mattinata hanno fatto rilievi nella zona. Accanto a loro anche i cani del nucleo cinofilo dei carabinieri di Chieti, alla ricerca di altri reperti. Il furgone è stato portato sulla scena del ritrovamento, probabilmente per fare raffronti, ad esempio sul tipo di pneumatici. Infatti accanto all’asfalto, ci sono una stradina e zone sterrate. Subito dopo è stato controllato un cassonetto dell’immondizia, il più vicino alla zona del ritrovamento. Gli uomini della “Teramo ambiente” hanno rovesciato il contenuto in un compattatore e da questo a terra. I rifiuti sono stati passati al setaccio, ma pare che la ricerca non abbia dato esito.
IL CADAVERE. Ieri mattina si è svolto un vertice con il sostituto procuratore che segue l’inchiesta, Roberta D’Avolio, a cui hanno partecipato anche i Ris e l’anatomopatologo Giuseppe Sciarra, che martedì pomeriggio ha eseguito l’autopsia. Ieri pomeriggio è stata fatta una nuova ispezione del cadavere, insieme ai Ris. Confermato che la donna è stata strangolata e poi fatta a pezzi. Confermata anche l’estrema precisione dei tagli, eseguiti con diversi arnesi. Certamente una mannaia e un grande coltello molto tagliente. Ma probabilmente anche una piccola, vecchia roncola, trovata in una delle buste bianche usate dall’assassino. Era insieme a una gamba della vittima e forse è stata usata solo marginalmente. Peraltro l’altroieri, per capire meglio come si potesse sezionare in maniera così precisa un corpo umano, i carabinieri hanno consultato il macellaio di via Savini, che ha spiegato quali sono gli strumenti da usare e la tecnica. La procura, intanto, a breve nominerà anche un altro anatomopatologo come consulente, accanto a Sciarra.
LE PISTE. I carabinieri stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita della 49enne teramana, che secondo l’autopsia è stata uccisa nella notte fra sabato e domenica scorsi. E nel farlo indagano nel mondo della tossicodipendenza, visto che Marta Mazza era da anni eroinomane. Determinanti anche i controlli sui tabulati telefonici del cellulare. Per il momento si fanno delle ipotesi. Una è prettamente locale, collegata a un omicidio d’impeto. Ma la pista del furgone apre un nuovo scenario. Il furto del furgone per trasportare il corpo induce a supporre una ponderazione e quindi a supporre un omicidio-punizione per uno sgarro, un omicidio-avvertimento per chi resta in vita. Prende corpo una pista che porta a un giro frequentato da persone dell’Est che, guarda caso, si ritrovano a piazza Garibaldi, luogo frequentato quotidianamente da Adele Mazza.
PAURA IN CITTA'. Gli investigatori sembrano escludere la pista del maniaco. Però indubbiamente l’orrore suscitato da un omicidio così efferato ha scosso una tranquilla città come Teramo. In effetti la città da lunedì sera si sente un po’ meno sicura. La macabra scoperta è stata fatta lunedì alle 20, da una donna che portava a spasso il cane in via Franchi. Ha notato che il cane annusava una busta di plastica, ha intravisto il contenuto e ha chiamato subito i carabinieri. I militari, appenna arrivati, hanno capito che si trattava della gamba di un essere umano. Con l’ausilio di fotocellule hanno trovato una seconda busta, con un’altra gamba. Ma poi hanno sospeso le ricerche, la parte finale della via, vicino la sede dell’Inail, si addentra nella campagna ed è al buio. Già in nottata i carabinieri supponevano che il corpo fosse di Adele Mazza, tant’è che hanno chiamato i familiari e sono andati nella sua abitazione, nelle case popolari di Villa Gesso, dove hanno trovato il letto sfatto e la televisione accesa. All’alba sono riprese le ricerche in via Franchi e sul fianco di una scarpata sono state trovate altre due buste di plastica bianca con le braccia e successivamente una terza busta, molto più grande, con il busto e la testa. A parte, sempre in una busta, l’assassino ha abbandonato i vestiti. Vicino c’era anche un carrellino giallo di quelli usati per i piccoli pesi.
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