Teramo, donna strangolata e fatta a pezzi
I resti chiusi in cinque buste, interrogati due amici e l’ex marito. Il corpo gettato in una scarpata scoperto da un cane
TERAMO. L’orrore è a pochi passi dal fiume di automobili che entrano a Teramo dalla superstrada. L’orrore è il corpo sezionato in cinque parti di una donna teramana di 49 anni, Adele Mazza, disoccupata e legata al mondo della tossicodipendenza. Dopo averla strangolata l’assassino ha fatto a pezzi il cadavere ed è venuto a spargerlo sul ciglio erboso di via Franchi, in un luogo buio e poco frequentato. L’autore dello scempio non ha ancora un nome. Lo cercano i carabinieri, che hanno messo sotto torchio due uomini legati per vari motivi alla vittima.
IL RITROVAMENTO. Una donna che portava a spasso il cane in via Franchi, lunedì intorno alle 20, ha fatto la macabra scoperta. Ha notato che il cane annusava con particolare insistenza una busta di plastica e, incuriosita, si è avvicinata. Tanto da vedere del sangue. La donna si è ritratta, inorridita, e ha chiamato subito i carabinieri. Sulle prime si pensava fosse un feto abbandonato. Ma, appena arrivati, i militari hanno capito che si trattava di ben altro: la gamba di un essere umano. Il terminale di via Franchi, poco oltre la nuova sede dell’Inail, si addentra nella campagna ed è completamente al buio. Così i carabinieri hanno chiesto l’ausilio delle fotocellule dei vigili del fuoco. E hanno subito trovato due buste di plastica bianca della catena di negozi “ Globo”, ognuna contenente una gamba. Adiacente alla strada c’è una scarpata, ed era impossibile illuminarla. Così le ricerche sono state sospese fino all’alba.
I SOSPETTI. Già in nottata i carabinieri del reparto operativo provinciale, guidati dal capitano Nazario Giuliani, hanno cominciato a sospettare che il corpo fosse quello di Adele Mazza. A metterli sulla strada giusta è stata una vistosa lesione sul piede destro ritrovato in via Franchi. La donna, conosciuta da tempo alle forze dell’ordine e frequentatrice del Sert, ultimamente si vedeva in giro con il piede fasciato. Così i militari in piena notte hanno telefonato ai familiari, chiedendo loro se avessero notizie della donna. Non la sentivano da venerdì e negli ultimi due giorni il suo cellulare risultava spento. Alle tre, insieme alla sorella di Adele, i carabinieri sono entrati nella casa di Villa Gesso. Lì hanno trovato l’appartamento vuoto. Il letto matrimoniale era sfatto solo da un lato e il televisore era acceso.
LE RICERCHE. All’alba sono riprese le ricerche, condotte con l’ausilio dei cani del gruppo cinofilo di Chieti e del Racis di Roma. Alla fine di via Franchi, sul fianco di una scarpata, sono state trovate altre due buste di plastica bianca contenenti le braccia e successivamente una terza busta, molto più grande, con il busto e la testa. A parte, sempre in una busta, l’assassino ha abbandonato i vestiti di Adele Mazza, che al momento dell’uccisione indossava una gonna e un giacchino con cappuccio, e la sua biancheria intima. Vicino alle buste c’era anche un carrellino giallo, di quelli per trasportare cassette e piccoli pesi. Le cinque buste bianche e quella più grande sono state trovate tutte nel raggio di 180 metri.
IL SINDACO. Sul posto, oltre ai giornalisti e ad alcuni curiosi, è arrivato il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi. «Ho sentito la notizia in tv», ha detto, «e sono rimasto un po’ incredulo. Sono cose di cui uno sente parlare altrove, non si pensa mai che possano succedere qui. È un fatto che lascia attoniti, e che dà una certa preoccupazione. Se a Teramo c’è qualcuno capace di fare a pezzi una persona...». Sul fatto che via Franchi sia al buio, il sindaco ha detto: «Qui dovrà passare la bretella per l’u niversità. In attesa dei lavori, le luci non sono collegate».
LE INDAGINI. Sin dalle prime ore della giornata i carabinieri hanno sentito parenti e amici della vittima. Uno dei primi ad arrivare in caserma è stato un amico di Adele Mazza, R.B., anche lui legato al mondo della tossicodipendenza. Poi è arrivato il marito, Gabriele Moro, da cui la vittima era separata ormai da quasi vent’anni e da cui aveva avuto un figlio ora ventenne. Infine sono arrivati alcuni anziani che la donna frequentava nell’ultimo periodo. Uno, in particolare, è stato ascoltato più a lungo degli altri. A quanto pare è stata proprio una delle persone interrogate l’ultima a vedere viva Adele, sabato.
IL RITROVAMENTO. Una donna che portava a spasso il cane in via Franchi, lunedì intorno alle 20, ha fatto la macabra scoperta. Ha notato che il cane annusava con particolare insistenza una busta di plastica e, incuriosita, si è avvicinata. Tanto da vedere del sangue. La donna si è ritratta, inorridita, e ha chiamato subito i carabinieri. Sulle prime si pensava fosse un feto abbandonato. Ma, appena arrivati, i militari hanno capito che si trattava di ben altro: la gamba di un essere umano. Il terminale di via Franchi, poco oltre la nuova sede dell’Inail, si addentra nella campagna ed è completamente al buio. Così i carabinieri hanno chiesto l’ausilio delle fotocellule dei vigili del fuoco. E hanno subito trovato due buste di plastica bianca della catena di negozi “ Globo”, ognuna contenente una gamba. Adiacente alla strada c’è una scarpata, ed era impossibile illuminarla. Così le ricerche sono state sospese fino all’alba.
I SOSPETTI. Già in nottata i carabinieri del reparto operativo provinciale, guidati dal capitano Nazario Giuliani, hanno cominciato a sospettare che il corpo fosse quello di Adele Mazza. A metterli sulla strada giusta è stata una vistosa lesione sul piede destro ritrovato in via Franchi. La donna, conosciuta da tempo alle forze dell’ordine e frequentatrice del Sert, ultimamente si vedeva in giro con il piede fasciato. Così i militari in piena notte hanno telefonato ai familiari, chiedendo loro se avessero notizie della donna. Non la sentivano da venerdì e negli ultimi due giorni il suo cellulare risultava spento. Alle tre, insieme alla sorella di Adele, i carabinieri sono entrati nella casa di Villa Gesso. Lì hanno trovato l’appartamento vuoto. Il letto matrimoniale era sfatto solo da un lato e il televisore era acceso.
LE RICERCHE. All’alba sono riprese le ricerche, condotte con l’ausilio dei cani del gruppo cinofilo di Chieti e del Racis di Roma. Alla fine di via Franchi, sul fianco di una scarpata, sono state trovate altre due buste di plastica bianca contenenti le braccia e successivamente una terza busta, molto più grande, con il busto e la testa. A parte, sempre in una busta, l’assassino ha abbandonato i vestiti di Adele Mazza, che al momento dell’uccisione indossava una gonna e un giacchino con cappuccio, e la sua biancheria intima. Vicino alle buste c’era anche un carrellino giallo, di quelli per trasportare cassette e piccoli pesi. Le cinque buste bianche e quella più grande sono state trovate tutte nel raggio di 180 metri.
IL SINDACO. Sul posto, oltre ai giornalisti e ad alcuni curiosi, è arrivato il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi. «Ho sentito la notizia in tv», ha detto, «e sono rimasto un po’ incredulo. Sono cose di cui uno sente parlare altrove, non si pensa mai che possano succedere qui. È un fatto che lascia attoniti, e che dà una certa preoccupazione. Se a Teramo c’è qualcuno capace di fare a pezzi una persona...». Sul fatto che via Franchi sia al buio, il sindaco ha detto: «Qui dovrà passare la bretella per l’u niversità. In attesa dei lavori, le luci non sono collegate».
LE INDAGINI. Sin dalle prime ore della giornata i carabinieri hanno sentito parenti e amici della vittima. Uno dei primi ad arrivare in caserma è stato un amico di Adele Mazza, R.B., anche lui legato al mondo della tossicodipendenza. Poi è arrivato il marito, Gabriele Moro, da cui la vittima era separata ormai da quasi vent’anni e da cui aveva avuto un figlio ora ventenne. Infine sono arrivati alcuni anziani che la donna frequentava nell’ultimo periodo. Uno, in particolare, è stato ascoltato più a lungo degli altri. A quanto pare è stata proprio una delle persone interrogate l’ultima a vedere viva Adele, sabato.