GUERRA
Via dall'Ucraina col figlio malato fino in Abruzzo e poi in salvo a Roma
Marito e moglie sono fuggiti dalle bombe con il piccolo di un anno (con una paralisi cerebrale) e hanno raggiunto i familiari a Sulmona, da qui poi la corsa all'ospedale Bambino Gesù
ROMA. Via dalla guerra attraverso l'Europa fino in Abruzzo con un figlio di appena un anno malato. Un viaggio per una doppia salvezza: dalle bombe e dal male gravissimo che mina il piccolo corpo del figlio tracheostomizzato dall'età di 4 mesi. Così, come racconta l'agenzia Ansa, un padre e una madre ucraini hanno tentato l'azzardo della loro vita guidando dal loro Paese, in una delle regioni occidentali in Ucraina, per arrivare in Polonia. Poi con la loro auto hanno attraversato nazioni e paure e sono arrivati in Italia destinazione Abruzzo, Sulmona dove hanno dei familiari.
La guerra alle spalle ma un'altra emergenza da affrontare, forse la più importante: il bimbo scosso anche dallo stress del lungo viaggio ha avuto delle crisi convulsive che hanno spaventato molto i giovani genitori. I farmaci che erano abituati a dargli per lenire gli effetti della malattia erano finiti durante il viaggio e così, consigliati anche dai parenti, hanno deciso di puntare a Roma o meglio all'eccellenza dei medici del Bambino Gesù.
Al piccolo, arrivato questa mattina all'ospedale pediatrico Bambino Gesù con i propri genitori, è stata diagnosticata una paralisi cerebrale infantile dovuta ad una doppia patologia, fisica e neurologica. Ora si trova ricoverato in nel reparto di terapia intensiva. Ora il piccolo, grazie all'Assessorato alla Sanità della Regione Lazio e ai medici dell'Ospedale pediatrico del Bambino Gesù di Roma, può ricevere tutte le cure necessarie per una vita più giusta e dignitosa. Anche i genitori hanno tutta l'assistenza di cui hanno bisogno: per loro, hanno spiegato, essere qui è il regalo più grande. In Ucraina ora muoiono anche i bambini. Riuscire a scappare dall'inferno con un figlio malato è dargli ancora e decisamente la vita.