Via libera al parco eolico marino

15 Settembre 2009

Il ministero dell’Ambiente concede il nulla osta: sarà il primo in Italia.

PETACCIATO. Via libera al parco eolico off-shore, al largo della costa “San Michele” di Petacciato, al confine con l’Abruzzo. Sarà il primo impianto eolico in mare d’Italia. Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha firmato il decreto di Via (Valutazione d’impatto ambientale) sull’opera che sorgerà a tre miglia davanti ai comuni di Petacciato e Termoli. Il progetto - proposto dalla società Effeventi di Bergamo - prevede la realizzazione di 54 torri disposte in sei file di 9 turbine ciascuna, alte 80 metri. Una scelta energetica, innanzitutto. L’impianto avrà una potenza di 162 Mw, sarà ad una distanza di 9 chilometri da Termoli, 13 chilometri da Vasto, 40 chilometri dalle Isole Tremiti (Foggia). Per la realizzazione serviranno quasi tre anni (34 mesi).

Le proteste e il coro di no alla centrale eolica da parte di amministrazioni pubbliche, associazioni e le osservazioni negative fornite anche dalla Capitaneria si infrangono così contro un parere pregiudiziale al definitivo sì che spetta alla Regione e che a questo punto appare scontato. Non importa se la centrale eolica marina sarà visibile dalla costa e se, come avevano fatto rilevare i Comuni di Vasto, San Salvo, Petacciato e Termoli, ricadrà a ridosso di un’area protetta (Sic); non importa se, creerà problemi alla fauna ittica e all’ambiente circostante, come avevano sottolineato associazioni e pescatori; e non importa se potrà creare qualche problema alla piccola navigazione (Capitaneria). Nell’analisi complessiva tra costi, impatto ambientale e benefici, i tecnici del ministero hanno valutato il terzo parametro di gran lunga superiore agli altri due. Perché sarà evitata l’emissione nell’atmosfera di circa 420mila tonnellate di anidride carbonica, di 600 tonnellate di anidride solforosa, 800 di ossidi di azoto e 43 di polveri.

Inoltre da Roma si fa notare come la centrale eolica farà risparmiare il consumo di circa 90mila tonnellate equivalenti di petrolio. Gli stessi numeri e dati erano stati in verità forniti dalla stessa società Effeventi (costituita pochi mesi prima) al momento della presentazione del progetto che suscitò la reazione degli enti locali. L’avviso di avvio del procedimento fu pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Molise il 16 novembre 2005. Il 16 febbraio 2007 il ministro dei Trasporti autorizzò l’avvio dell’istruttoria demandando alla Capitaneria di porto di Termoli la pubblicazione del documento. Da quel momento cominciò la battaglia di ricorsi. Il responsabile della Effeventi, Luca Wagner, ha per due anni cercato di convincere gli scettici elencando i benefici che il comprensorio avrebbe potuto trarre dal parco marino.

La società presentò l’anno scorso anche un piano alternativo della stessa ampiezza (25mila metri quadri) ma più a sud, verso la foce del Sinarca. Adesso la parola passa alla Regione. La Effeventi ha chiesto la concessione demaniale per 60 anni in cambio della realizzazione della centrale off-shore e della cessione di energia ai Comuni circostanti a prezzi convenzionati. Una strada che adesso appare in netta discesa, considerato anche l’atteggiamento passivo che la Regione ha sempre avuto verso il progetto San Michele.