«Villa Pini, serve un commissario»

26 Giugno 2009

Febbo: unica soluzione, la Regione chiederà l’intervento del tribunale.

PESCARA. Chiara Angelini amministratrice del Gruppo Villa Pini scrive alla Regione per sollecitare il pagamento di 16 milioni di euro, ma la giunta regionale farà un’altra scelta: un commissario che prenderà le redini della clinica e ne verificherà i conti e i debiti. La decisione sarà ufficializzata lunedì durante la giunta regionale e sarà un passo decisivo nel braccio di ferro tra la clinica sanitaria teatina e la Regione. In mezzo al guado in attesa di avere le ultime sei mensilità ci sono 1600 dipendenti che sono sul piede di guerra e con loro il Partito democratico che rilancia la sfida chiedendo ad Angelini di «rimettere nell’azienda almeno una parte di quello che ha sottratto», con l’invito alla magistratura pescarese ad «intervenire e fare piena luce su tutto». «L’esecutivo regionale», ricorda Mauro Febbo assessore regionale del Pdl, «sta decidendo la possibilità di chiedere alla Procura della Repubblica la nomina, in via cautelare, di un Commissario giudiziale per il gruppo Villa Pini per un periodo che va da 3 mesi a 2 anni».

Per Febbo e il Pd, Villa Pini è finanziariamente in bilico con un possibile rischio di fallimento. Le preoccupazioni dell’assessore della giunta Chiodi coincidono con quelle del Partito democratico espresse dal senatore Giovanni Legnini e dal segretario regionale, Silvio Paolucci. Le cliniche del gruppo della famiglia Angelini, secondo la stima di Pdl e Pd, oltre agli stipendi non pagati da dicembre (la stima è di circa 15 milioni di euro) ha debiti con l’Inps e con l’Inail per 6-7 milioni, debiti che non possono essere più rateizzati dal momento che Villa Pini ha già usufruito di due rateizzazioni, e ha inoltre usufruito di ulteriori rateizzazioni per svariati milioni di euro. «Personalmente», commenta Mauro Febbo, «ma credo anche la giunta regionale, vuole escludere una procedura concorsuale magari promossa dalla Unicredit che vanta decine di milioni da Villa Pini, una procedura del genere metterebbe fuori gioco i 1600 dipendenti.

L’unica ipotesi, se Angelini persevererà in questo braccio di ferro disconoscendo sia la realtà delle cifre che il problema sociale di tenere senza stipendio i lavoratori, lunedì mattina la giunta regionale deciderà come previsto dalla legge l’intervento di un giudice che nomini un commissario. Così una personalità al di sopra delle parti potrà vedere i conti e decidere cosa fare. Come giunta regionale stiamo lavorando seriamente e senza nessun astio o altre intenzioni, se non quelle di salvaguardare i posti di lavoro e la qualità di un servizio pubblico come quello erogato dalle cliniche del Gruppo Villa Pini». Sul pagamento delle mensilità arretrate l’idea della Regione per sbloccare il versamento dei salari è di far pagare alle Asl i soldi delle prestazioni 2009, una buona parte di questi fondi andranno all’Inps per i versamenti «Durc» non fatti dalla casa di cura teatina, mentre la restante parte andrà nelle casse della clinica.

Non ci sarebbe altra strada in quanto la Regione non può pagare privati che abbiano pendenze con Inps, Inail e con la riscossione Equitalia. Sulla vertenza Villa Pini ritorna anche il senatore Giovanni Legnini chidendo chiarezza sui «punti oscuri» della vicenda Angelini. L’esponente del Pd sollecita quattro risposte ad Angelini, alla Regione e alla procura di Pescara. «Prima questione», dice Legnini, «Angelini nella sua impresa vuole metterci anche soldi suoi o no? Ossia quei soldi che ha sottratto; se solo tirasse fuori 6-7 milioni euro si risolverebbe quasi tutto. La seconda domanda: perchè la Regione non mette attorno a un tavolo: Inps-Inail, le Asl, Villa Pini e l’Unicredit per definire un percorso per raggiungere una soluzione? Va dato atto a Febbo che sta facendo qualcosa ma il presidente Gianni Chiodi è assente. Terza domanda: la Regione non ritiene che questa situazione debba far attivare la procedura di revocca della convenzione alla clinica Villa Pini?. La giunta regionale non può dire non lo so, deve dire sì o no.

Quarto ed ultimo punto», conclude il senatore del Pd, «alla procura della Repubblica di Pescara ho chiesto il commissariamento del gruppo Villa Pini e di intervenire sulle quelle anomalie che noi abbiamo evidenziato. Infine una nota politica, a me fa piacere le dichiarazioni del segretario del Pd Silvio Paolucci perchè finalmente abbiamo dettato un percorso e sollecitato l’agenda per risolvere questo problema nell’interesse dei lavoratori e del servizio sanitario. Noi continueremo ad insistere tutti i giorni. E non mi faccio impressionare dalle allusioni dell’imprenditore Enzo Angelini».