È campagna elettorale solo su Internet
La campagna elettorale per le regionali in Abruzzo è iniziata ma in giro non ve n’è ancora traccia. I tabelloni per l’affissione dei manifesti dei candidati sono già pronti ma ancora semivuoti. Sono relitti di un’altra epoca, quei tabelloni, un’era in cui la propaganda politica conservava una sostanza materiale ormai scomparsa. Oggi la comunicazione di volti e slogan avviene soprattutto in quello spazio immateriale che è Internet. Manifesti e “santini” sono un ricordo del passato; con loro sono svaniti anche i comizi. Ci sono le dirette su Facebook e i confronti televisivi, ma questi sono spazi in cui la realtà fa fatica a penetrare. Sono alvei protetti dall’invasione del diverso parere, gestiti dai candidati che vogliono avere la certezza di non dover fare i conti con voci dissonanti. Lo spazio del comizio era una rischiosa arena aperta nella quale poteva intervenire anche chi non era d’accordo con l’oratore. Le convention e gli incontri nei teatri con i candidati, invece, sono spazi chiusi dove l’irruzione del caso è bandita, popolati come sono solo da una platea di fan già convinti a votare gli oratori. L’abbondanza rispetto al passato degli strumenti di comunicazione della politica sortisce così un effetto paradossale: quello di aumentare, anziché ridurre, la distanza che separa i politici dagli elettori e con essa la diffidenza verso i candidati.
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