Abbandonati nella giungla delle leggi
C’è una nuova legge che obbliga i genitori a dotarsi di seggiolini auto con dispositivi anti-abbandono. Sì, insomma un meccanismo capace di segnalare ai genitori (stressati o in preda a black out temporanei) che il pupo sta arrostendo o morendo di freddo in macchina, a seconda delle stagioni. La legge, però, sembra destinata a non funzionare perché nei magazzini dei produttori di questi aggeggi non ci sono abbastanza pezzi da mettere sul mercato. C’è poco da stupirsi in un Paese che ha il record europeo delle leggi ma che non riesce quasi mai a farle funzionare. Pensate che, nel 2017, in Italia si contavano 150mila norme. Francia e Germania insieme superavano di poco la metà di quella cifra. «In Italia», scriveva sempre nel 2017, il giurista Michele Ainis, «l’esame di maturità viene regolato da 59 atti normativi (leggi, decreti, circolari, protocolli). Per introdurre le unioni civili, viceversa, è bastato un solo articolo di legge, che però al suo interno si declina in 69 commi». Il rischio, sempre presente qui da noi, è di dimenticare una di queste centinaia di migliaia di regole. Per non cadere in fallo servirebbe un meccanismo di allarme. Qualcosa di simile al seggiolino anti-abbandono, capace di salvare, anziché il bambino lasciato in auto, tutti noi spersi nella giungla di contraddittorie leggi.
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