Astori e quella maglietta del ricordo
La Fiorentina e il Cagliari non schiereranno più un calciatore con la maglietta numero 13. E’ un modo per onorare la memoria di Davide Astori, il calciatore di 31 anni morto sabato notte
La Fiorentina e il Cagliari non schiereranno più un calciatore con la maglietta numero 13. E’ un modo per onorare la memoria di Davide Astori, il calciatore di 31 anni morto, sabato notte, alla vigilia di una partita di calcio di Serie A. Il 13 era il numero che Astori indossava nella Fiorentina e, prima ancora, nel Cagliari. E’ un rito quello del ritiro della maglietta. Lo si fa per calciatori ancora vivi ma che hanno smesso di giocare dopo una lunga e gloriosa carriera: il Napoli lo ha fatto con il 10 di Maradona, l ’Inter e il Milan con il 3 di Facchetti e Maldini. Ma è il ritiro della maglietta per la morte di un calciatore il caso che più colpisce. Prima di Astori era accaduto a Piermario Morosini, il calciatore del Livorno morto, 6 anni fa, all’Adriatico durante una partita contro il Pescara. Anni fa, gli atleti scomparsi venivano ricordati con l’intitolazione dello stadio in cui avevano a lungo giocato oppure in cui erano morti. Come accadde, 41 anni fa, a Renato Curi, il calciatore cresciuto a Pescara al quale è intitolato lo stadio di Perugia in cui morì giocando. Ma è il ritiro della maglietta che ci interroga in maniera più profonda sul senso della memoria. E’ un’assenza che parla. Ed è come se dicesse: il vuoto lasciato da chi non c’è più non potrà mai essere colmato. E’ un invito costante al ricordo attraverso la ferita non rimarginabile dell’assenza.
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