Gli angeli in mascherina da ricordare

16 Maggio 2020

Gli angeli che abbiamo imparato a conoscere da bambini esistono ancora ma non hanno ali bensì mascherine. Così li ha conosciuti Piero Chiambretti che, il 16 marzo, è stato ricoverato in un ospedale di Torino perché colpito dal coronavirus. L’incontro è avvenuto negli infernali giorni iniziali della battaglia contro il Covid 19. Chi erano questi angeli? Lo ha raccontato il conduttore televisivo in una lettera a Repubblica: «Gli occhi di quelli che arrivavano ad ogni ora, come in un ospedale militare da campo, erano spalancati, terrorizzati, in cerca di qualche segnale di conforto. E da subito quel segnale arrivò da un gruppo di infermieri e medici che, bardati al punto di non riconoscerli e scambiarli, si fecero partecipi del nostro dramma (...) Uno sguardo, una carezza, una stretta alla mano quando il morale scendeva come i valori sul monitor. Col passare dei giorni questi esempi di una Italia meravigliosa sono diventati familiari: ci chiamavamo per nome e la sensazione che ho avvertito nitidamente è che spesso si sostituissero ai famigliari che molti non avrebbero visto mai più». Dovremo ricordarci di questi angeli quando la sfiducia sembrerà sopraffarci ancora una volta. Non tutto è perduto in questo Paese, tutto è ancora possibile.
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