Gorizia: si suicida nel centro stampa che l'azienda vuole chiudere

17 Giugno 2018

Dramma del lavoro, immediata la reazione di colleghi e giornalisti: sciopero e niente quotidiani del gruppo Gedi (ex Finegil)

GORIZIA. Sgomento, commozione, rabbia. La stampa in lutto per la morte del capo reparto che a 49 anni si è tolto la vita nel centro stampa di Savogna alle porte di Gorizia, in cui si trovano le rotative del Messaggero Veneto e del Piccolo del gruppo Gedi News Network (ex Finegil Espresso-Repubblica). L'uomo lascia la moglie e una figlia di 11 anni. Nei giorni scorsi l’azienda aveva annunciato la chiusura del centro stampa di Gorizia con il trasferimento dell’attività e del personale non interessato da eventuali prepensionamenti nel centro stampa di proprietà del gruppo a Padova. Una decisione che aveva allarmato il poligrafico, il quale, nelle scorse settimane, si era già rifiutato di prestare servizio nello stabilimento veneto, anche solo come sostituzione temporanea per qualche giorno di un collega. Il suicidio ha scatenato le reazioni dei colleghi e dei giornalisti, che hanno proclamato uno sciopero di 24 ore: oggi non sono in edicola le due testate locali e altri quotidiani del gruppo, tra cui Secolo XIX, Mattino di Padova, Nuova Venezia, Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi, Provincia Pavese, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, Nuova Ferrara, Tirreno di Livorno. Non sono in edicola nè in versione tablet La Stampa e Repubblica, che hanno sottolineato la loro solidarietà in due note diffuse dai cdr che hanno parlato di «tragedia che colpisce tutti», sottolineando che «qualsiasi intervento di ristrutturazione aziendale» influisce «sulla vita stessa delle persone». Il gruppo Gedi in una nota si è detto «profondamente colpito e fortemente addolorato» e ha espresso «le più sentite condoglianze alla famiglia, «alla quale assicurerà aiuto e vicinanza». Sulla vicenda sono intervenute anche la Fnsi e Assostampa Fvg invitando a «una riflessione su politiche aziendali che, ormai ovunque, spingono le aziende a trattare il bene informazione con criteri esclusivamente ragionieristici». Il Pd, attraverso il segretario Fvg, Salvatore Spitaleri, e il capogruppo Fvg, Sergio Bolzonello, ha ricordato che «l'allora presidente della Regione Serracchiani, prima del passaggio al gruppo Gedi, aveva raccolto l'anno scorso le preoccupazioni dei lavoratori sulla sorte della stamperia», sottolineando il rischio di una «delocalizzazione di competenze e tecnologie dal Fvg». Vicinanza è stata espressa dall'assessore regionale Fvg al Lavoro Alessia Rosolen.