Attualità

Il funerale del Papa e la tv. Pace e Grandi della Terra: quando la storia del mondo corre sul piccolo schermo

27 Aprile 2025

Da Trump a Macron: una giornata indimenticabile vissuta davanti alla tv. Riviviamo la telecronaca dei miracoli e delle strette di mano tra amici e nemici

È il 28 Aprile, mi alzo presto. Dal cellulare vedo una foto di Maurizio Riccardi che mi racconta un’alba romana di lavoro per i cronisti a San Pietro. È il giorno dei funerali di Papa Francesco. Vorrei essere lì ma devo seguirli in Tv. La diretta è già in corso. Piazza San Pietro appare già colma in una splendida giornata di sole.

Il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella reca l'ultimo saluto al feretro in Basilica. Sono oltre 4.000 gli accrediti di giornalisti e operatori Tv all’evento. Il contrasto dei colori sul sagrato e in piazza San Pietro è forte, dal bianco e rosso dei prelati e dei sacerdoti al dress code in assoluto scuro dei Capi di Stato e di Governo e relativi consorti convenuti in piazza San Pietro. 

Si attende l'ingresso del Presidente Trump con la first Lady sulla spianata di San Pietro. Mancano 15 minuti. Si vede entrare in piazza il brasiliano Lula. Lo ha preceduto un minuto prima il Presidente Argentino Javier Milei... 

È il turno del Presidente francese Emmanuel Macron che con sua moglie si reca al saluto in Basilica seguiti poco dopo dal Principe William d'Inghilterra.

Difficile tenere la conta dei presenti. Sarebbe un lunghissimo elenco. La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen appare al suo posto già da alcuni minuti. Entra sulla piazza il Principe Alberto di Monaco. Stacco sul sindaco di Roma Roberto Gualtieri con la fascia tricolore. Mi sembra di intravedere la Presidente del Consiglio Meloni che va a sedersi. 

Le telecamere si soffermano sulla piazza mentre escono dalla Basilica e scendono sul sagrato di San Pietro il Presidente Usa con sua moglie Melania. Entra a seguire il Presidente Ucraino Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj. 

I sediari hanno alzato il feretro e lo portano a spalla nella Basilica di San Pietro e i cardinali sono schierati a destra e sinistra del feretro quasi a fargli da ali. Il popolo all’esterno applaude. Il commentatore conferma un incontro informale Trump-Zelensky che si dice avvenuto negli scorsi minuti.

L'organo intona l'antifona. Il feretro di Papa Francesco entra sul sagrato. È l'applauso della piazza mentre i cardinali proseguono la loro uscita dalla Basilica e prendono posto sul sagrato che si tinge di rosso. Il libro del Vangelo viene aperto e poggiato sulla bara di Francesco.

Le agenzie hanno battuto la notizia che Hamas propone di liberare tutti gli ostaggi in cambio di 5 anni di tregua e parlano anche di una stretta di mano fra il Presidente Usa Donald Trump e la Presidente della Commissione europea. Il Cardinale Re inizia il rito funebre. Siamo arrivati a 250mila persone presenti. 

Le telecamere Rai iniziano a darci dettagli e visuali diverse della piazza alternando primi piani di autorità civili ed ecclesiastiche... e la narrativa televisiva accompagna lo svolgimento del rito funebre. Raccolgo nel mentre un dispaccio Ansa che dice: «Donald Trump e Volodymyr Zelensky si sono incontrati prima del funerale di Papa Francesco… I due hanno anche concordato di incontrarsi più tardi oggi dopo il funerale, hanno aggiunto le fonti...». 

È l’anno del Giubileo, l’anno della misericordia e della speranza, l’anno della riconciliazione. Ora il Cardinale Re inizia la sua omelia. Evidenzia e ricorda l'ultima apparizione pubblica nel giorno di Pasqua di Papa Francesco. 

Ricorda che ha amato il suo gregge, la Chiesa di Dio, fino alla fine. Indugia su quella decisione di chiamarsi Francesco che apparve subito una scelta di stile. Declina quel primato dell'evangelizzazione che è stata la cifra della sua missione. Sottolinea quel filo conduttore di una Chiesa che è una casa per tutti, dalle porte sempre aperte, desiderosa di prendersi cura al di là di ogni credo e convinzione. E poi i viaggi… a Lampedusa e a Lesbo. Quella messa celebrata al confine fra Messico e Usa. 

I 47 viaggi apostolici, fra cui l’Iraq del 2021, molto rischioso. Il Papa del dialogo interreligioso che andò fino in Oceania, periferia del mondo. Il Papa del Giubileo della misericordia, della gioia del Vangelo ma anche di quella “Fratelli tutti” dove nessuno si salva da solo e di quella “Laudato si” fonte di responsabilità per la custodia della casa comune. Un Papa che ha incessantemente implorato la pace, invitando all'onesta trattativa per ricercare soluzioni possibili. «Scambiamoci un segno di pace» recita il celebrante… e il Presidente Trump stringe visibilmente la mano al Presidente Macron e alle autorità a lui vicine di sedia.

Il popolo si stringe la mano nella piazza in segno di pace. Si intravede fra le autorità il Presidente delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

Le agenzie battono la notizia che Trump e Zelensky hanno avuto un incontro «molto produttivo» a margine del funerale del Papa. Lo riferisce la Casa Bianca. 

Le esequie proseguono con la commendatio e le litanie. I Patriarchi delle chiese orientali si apprestano alla benedizione del feretro. Una brezza leggera inizia a muovere le pagine del Libro del Vangelo sulla bara di Francesco. Nell'aria il Kirieleison. Echeggia ora la benedizione in greco antico al «... fratello nostro degno di beatitudine». Le pagine del Vangelo vengono sfogliate dal vento. Rivedo quel momento del funerale di San Giovanni Paolo II. Il Cardinale Re benedice il Feretro. I Cardinali rientrano nella Basilica. Francesco attende il trasporto. 

Da studio Paolo Mieli commenta le emozioni di questa settimana. Una nuova foto con Macron, Starmer, Trump e Zelensky viene messa in onda a sottolineare il momento straordinario. 

Le campane di San Pietro annunciano la conclusione delle esequie. Ora il feretro andrà a Santa Maria Maggiore. È il corteo di saluto al Vescovo di Roma, trasportato un’ultima volta sulla sua Papa-mobile, che attraversa la sua città che lo saluta con applausi ininterrotti. 

La scelta di papa Francesco di essere seppellito lì è «uno dei gesti più clamorosi del suo pontificato». Un modo, anche, «di non volersi omologare alla Curia, per sottolinearne la sua autonomia». Lo dice Claudio Strinati, storico dell'arte, curatore di mostre, divulgatore culturale all’Ansa.

I Grandi della Terra sono ormai sulla via dell’aeroporto. Roma vive il Giubileo di Francesco, ricordando al mondo che resterà sempre luogo del dialogo universale. E da oggi il mondo spera che nel nome di Francesco Pace sia.

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