Morti sul lavoro, dati preoccupanti per l'Abruzzo: siamo in zona arancione
Nel 2024 ben 14 vittime: sono dati che fanno riflettere per quanto riguarda la sicurezza sul posto di lavoro. La nostra Regione è tra quelle messe peggio per incidenza di vittime sul lavoro
PESCARA. I morti sul lavoro dall'inizio dell'anno sono 14 e l’Abruzzo si colloca in "zona arancione" nella mappa nazionale stilata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering. Va sottolineato che l’indice d’incidenza nella regione resta al di sopra della media nazionale, disegnando un quadro preoccupante e rilanciando il tema della sicurezza. Per quanto concerne il panorama nazionale, le vittime sul lavoro nei primi dieci mesi dell’anno sono già 890, con un’allarmante crescita rispetto al 2023.
L’Abruzzo è alla pari di regioni come Campania, Calabria, Emilia-Romagna e Puglia nella fascia arancione. Peggio ancora, si collocano Sicilia, Umbria e Trentino-Alto Adige, con un’incidenza di vittime sul lavoro superiore del 25% alla media nazionale. Non migliora la situazione per i lavoratori stranieri, che fanno registrare un rischio di morte triplo rispetto agli italiani.
Il presidente dell’Osservatorio, Mauro Rossato, afferma: "I numeri tracciano una “tragedia quotidiana” che colpisce tante famiglie. Particolarmente esposti, gli ultrasessantacinquenni e i lavoratori tra i 55 e i 64 anni, che registrano le incidenze di mortalità più elevate". Appare chiaro come non ci sia più tempo da perdere per cercare di rendere più sicuro il lavoro, c'è urgenza di interventi ben mirati per impedire che questi numeri non crescano ulteriormente.
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