«Papà ci ha cancellati dalla sua vita come si fa con un disegno alla lavagna. È sparito: ogni volta che lo abbiamo cercato non si è mai fatto trovare. Ha interrotto ogni rapporto con noi, come se fossimo dei rifiuti». Giulia e Piero sono due ex ragazzi. Adesso hanno 30 e 26 anni e una voglia di rivalsa verso quel padre che li lasciò senza spiegare perché, un giorno di Pasquetta di tanti anni fa. Ora che non sono più ragazzi, Giulia e Piero vogliono una riparazione alla ferita inferta alla loro adolescenza e la cercano da un giudice. I due fratelli, infatti, hanno chiesto che il padre risarcisca loro i danni. «Non è una questione economica», hanno detto al quotidiano napoletano Il Mattino, «anche se la violazione dell’obbligo di assistenza morale, e il mancato amore nei confronti dei figli, nel nostro ordinamento si può tradurre solo in una condanna al risarcimento dei danni morali. Ma non sono i soldi che ci interessano». I due ragazzi hanno detto che avrebbero accettato anche una nuova compagna del padre. E invece? «Da quando è andato via», dicono, «non ha mai risposto a una telefonata, un messaggio, un invito, niente». Chiedono soldi in cambio della mancanza d’amore, Giulia e Piero, ma la vita ha già insegnato loro la dura lezione del disincanto: non ci sono soldi capaci di colmare la voragine scavata dall’amore negato.
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