1 gennaio

31 Dicembre 2021

Oggi, ma nel 1940, a Vienna, nella sala dorata del Musikverein, si teneva la prima edizione del concerto di Capodanno dell’Orchestra filarmonica cittadina, fondata nel 1842 e diretta da Clemens Krauss (nella foto, particolare, proprio nella serata in questione), viennese del 1893, specializzato nell’opera della famiglia Strauss, dedicata a Johann Strauss figlio, ritenuto il re del valzer. Era il primo concerto di capodanno della storia organizzato in quel modo. Con tanto di svastiche naziste alle pareti. E presenza della delegazione tricolore spedita da Benito Mussolini che, con il Fuhrer aveva stretto il Patto d'acciaio, il 22 maggio 1939.

In precedenza esisteva comunque una tradizione concertistica per salutare l'anno nuovo, ma era relegata alla corte imperiale e non aperta alla società comune. L’evento targato Wiener Philharmoniker iniziava la sera del 31 dicembre 1939 e proseguiva dopo la mezzanotte. Era un momento storico particolarmente delicato: il 12 marzo 1938, con l’Annschluss, la Germania di Adolf Hitler aveva annesso l’Austria che era diventata una provincia del Terzo Reich. Il programma musicale prevedeva: Morgenblatter valzer; Annen-Polka; Csárdás, dall’opera Ritter Pásmán; Kaiser-Walzer; Leichtes Blut, polka-schnell; Egyptischer. marsch; Geschichten aus dem Wienerwald, valzer; Pizzicato polka; Perpetuum mobile. Ein musikalischer Scherz; Ouverture dall'operetta Die Fledermaus. Il capolavoro Radetzky-Marsch, opera 228 di Johan Strauss padre, invece, era eseguito fuori programma.

Il gradimento del pubblico era massimo, anche grazie ai particolari accorgimenti che gli orchestrali avevano usato nei loro strumenti, rispetto allo standard. Come ad esempio l’utilizzo del corno viennese in Fa, i clarinetti con tastiera a sistema tedesco invece di quello Boehm, i fagotti attrezzati con una canna speciale, le trombe con valvole rotative, i timpani con pelli naturali al posto di quelle sintetiche, i contrabbassi piazzati dietro gli ottoni, l’oboe alla viennese con diametro maggiorato rispetto a quello classico alla francese. La seconda edizione, quella con inizio il 31 dicembre 1940, non ci sarà, a causa della seconda guerra mondiale, scaturita dall’invasione tedesca della Polonia dell’1 settembre 1939.

Il concerto viennese ripartirà l’1 gennaio 1941 e rimarrà il più prestigioso al mondo, soprattutto dall’1 gennaio 1959, quando verrà trasmesso dalla televisione di Stato. L’1 gennaio 1980 sarà la prima volta di un direttore d’orchestra non austriaco. L’americano Lorin Maazel, che manterrà l’incarico fino al 1986. Gli Usa saranno, dopo l’Austria, la nazione a detenere il primato delle direzioni d’orchestra in quel glorioso consesso: il maestro Maazel, infatti, dopo le sette volte iniziali sarà presente anche nel 1996, nel 1999 e nel 2005. L’Italia, sempre dopo l’Austria, sarà record per numero di direttori, due, per complessive otto edizioni. Le prime due con Claudio Abbado, che salirà sul podio nel 1988 e nel 1991. Poi le restanti sei con Riccardo Muti, che dirigerà nel 1993, nel 1997, nel 2000, nel 2004, nel 2018, nel 2021, quando la manifestazione si svolgerà senza pubblico presente, per via delle restrizioni imposte dal covid-19.