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12 AGOSTO

Oggi, ma nel 1845, al teatro “San Carlo” di Napoli, veniva messa in scena la prima rappresentazione della tragedia lirica “Alzira”, di Giuseppe Verdi, composta da un prologo e da due atti, su libretto di Salvadore Cammarano, su commissione dell’impresario Vincenzo Flauto, gestore del “San Carlo”, tratta da “Alzire ou les americains”, di Francois Marie Arouette, ovvero “Voltaire”, del 1735.

L’opera, ambientata a Lima, in Perù, nella metà del sedicesimo secolo (nella foto, particolare, un’immagine dello spettacolo in forma di dipinto), annoverava il soprano Eugenia Savorani in Tadolini, nel ruolo di Alzira. Il baritono Filippo Coletti, ritenuto il preferito di Verdi, in Gusmano, il tenore Tano Fraschini, in Zamoro, il basso Michele Benedetti, in Ataliba. La scenografia era affidata ad Angelo Belloni.

L’orchestra era diretta da Antonio Farelli che era anche il primo violino. Il coro era guidato da Giuseppe Puzone. E lo stesso Verdi, invece, era al cembalo.

Dopo il successo partenopeo, non particolarmente brillante rispetto alle aspettative, il 28 ottobre di quel 1845, “Alzira” verrà riproposta al teatro “Argentina” di Roma. E prima di approdare, il 16 gennaio 1847, alla “Scala” di Milano, il 17 febbraio 1846 passerà per il “Regio” di Parma. “Alzira”, reputato dai critici teatrali, ma anche dallo stesso Verdi, un lavoro non al livello degli altri della produzione del maestro di Le Roncole, verrà rivalutato in seconda battuta.