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12 febbraio

12 Febbraio 2025

Oggi, ma nel 1918, al largo dello scoglio di Guizza, amministrativamente appartenente a Zara, in Croazia, posto a 6 chilometri a nord dell’isola di Premuda, nel mare Adriatico, il piccolo e pionieristico sommergibile “F7” della regia Marina militare italiana, comandato dal capitano di corvetta Mario Falangola, romano di 38 anni, affondava la nave ausiliaria austro-ungarica “Pelagosa” della K.u.K Kriegsmarine, di 245 tonnellate di stazza, nel contesto della prima guerra mondiale che terminerà ufficialmente l’11 novembre successivo. Falangola, figlio di un ufficiale del Genio navale, l’11 febbraio 1935, a La Spezia, da capo dei sommergibilisti, presenzierà al fondamentale test dei primi due siluri a lenta corsa, detti anche “maiali”, che connoteranno l’azione degli assaltatori dal mare durante il secondo conflitto mondiale - come alla Valletta, a Malta, il 26 luglio 1941, con Teseo Tesei, e ad Alessandria, in Egitto, il 19 dicembre 1941, con Luigi Durand de La Penne - e che saranno derivanti dalla "mignatta".

Quest'ultima sarà utilizzata dagli incursori Raffaele Paolucci e Raffaele Rossetti, nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre 1918, per annientare la corazzata asburgica “Viribus Unitis” tenuta alla rada nel munito porto di Pola. Quindi, intuendone le potenzialità, Falangola commissionerà la costruzione di altri due iconici “Slc” le cui gesta resteranno negli annali della regia Marina. Poi s’invischierà nell’effimera esperienza della Repubblica sociale mussoliniana, post 8 settembre 1943, e la sua carriera verrà irrimediabilmente compromessa. Il sommergibile “F7”, da 319 tonnellate in immersione e 262 in emersione, generalmente di stanza a Brindisi, trasportava 2 ufficiali e 24 tra sottufficiali e marinai componenti l'equipaggio. Era stato varato il 23 dicembre 1916, realizzato nei cantieri Odero di Sestri Ponente di Genova, ed era entrato in servizio il 19 marzo 1917.

L’azione del 12 febbraio era l'atto prodromico all'intervento dell'11 agosto successivo. Avverrà al largo dell’isola di Pago, contro il piroscafo adibito a trasporto truppe “Euterpe”, sempre austroungarico, da 2270 tonnellate di stazza, che s'inabisserà trascinando sul fondo 555 delle mille persone trasportate, dopo essere stato centrato da due siluri. L’operazione sarà coadiuvata dal vice comandante Enrico Doria. Le imprese verranno raccontate dallo stesso Falangola, nel 1933, quando avrà il grado di contrammiraglio, nelle 216 pagine del volume intitolato “Il sommergibile F7”, che sarà pubblicato da Ardita edizioni (nella foto, particolare, in navigazione come presentato in una delle tavole fuori testo), di Roma, nella collana “Diario e memorie di guerra e della rivoluzione”, diretta da Pietro Caporilli -storico originario di Alatri, nel frusinate, e dal 1930 consulente del Minculpop, il Ministero della cultura popolare, durante il fascismo- nella serie “La guerra sul mare”.