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14 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1882, a Verona, la piena del fiume Adige inondava la città causando 11 vittime, nella zona di Piazza Isolo, per il crollo di un’abitazione, la distruzione di 3 ponti, quello Nuovo, quello Navi e l’Aleardi e 20 molini su 50 esistenti, oltre a 10 case completamente distrutte, 29 diroccate e 112 lesionate.

Il livello dell’acqua era salito vertiginosamente a causa della pioggia abbondante. Fondamentale era il soccorso da parte dei militari del Genio dell’Esercito, provenienti da Legnago e da Peschiera del Garda. Personaggio di spicco delle operazioni era il generale Giuseppe Salvatore Pianell (nella foto, particolare, soldati guidati proprio dal comandante dell’esercito del nord, intenti a gettare sacchi di sabbia nell’Adige per smorzarne la portata, da un’incisione francese coeva), senatore del regno, dal 15 novembre 1871, già luogotenente in Abruzzo, tra settembre 1859 e luglio 1860, come comandante territoriale delle tre province.

Per l’impegno veronese, nel 1887 gli verrà conferito il collare della Santissima Annunziata, la più alta onorificenza del Belpaese. Anche la tipografia del quotidiano “L’Arena” veniva raggiunta dall’acqua ed il giornale era costretto a sospendere le pubblicazioni per alcuni giorni. Tra le varie alluvioni toccate alla città scaligera, a contare da quella del 17 ottobre 589 fino a quella del 14 settembre 1882, quest’ultima verrà tristemente ricordata come la più devastante. A tal punto che verranno alzati muraglioni di contenimento e si procederà all’interramento del canale dell’acqua morta.