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15 marzo

15 Marzo 2025

Oggi, ma nel 1936, da Asmara, in Eritrea, partiva la colonna celere capitanata dal segretario del Partito nazionale fascista Achille Starace, composta da 3348 soldati, tra volontari e militari regolari, dotata di 500 automezzi armati, volta alla conquista di Gondar, capitale del territorio degli Amara, in Etiopia, e lanciata all’occupazione dell’area del lago Tana, il più grande d'Etiopia con 3600 chilometri quadrati d'estensione, ritenuta strategica dal Duce. Era considerata tale sia perché quel circondario era l’unico attenzionato anche dall’interesse degli inglesi e sia per installarvi una base per idrovolanti. Gli obiettivi verranno centrati l’1 aprile successivo.

La formazione era composta da elementi del 3° reggimento bersaglieri, dell’8° gruppo artiglieria 77/28, dell’82° battaglione camicie nere “Benito Mussolini” di Forlì. Che a loro volta erano supportati dagli ascari della 3ª brigata eritrea. Complessivamente erano 5mila combattenti. La resistenza locale dell’impero etiope, invece, era capeggiata da Ajaleu Burru. Dopo la presa di Gondar una parte residua del corpo di spedizione, che aveva dovuto conteggiare 9 vittime, proseguirà il proprio percorso fino a giungere a Debra Marcos, il 20 maggio di quel 1936. Il gruppo di Starace percorrerà complessivamente 1700 chilometri e pianterà il tricolore con lo stemma sabaudo su una fascia estesa per 100mila chilometri quadrati. Tutta l’operazione, che avrà notevole risonanza non solo nel Belpaese, rientrava nel più ampio piano di espansione coloniale imposto dal figlio del fabbro di Predappio con la guerra d’Etiopia.

Il conflitto iniziato il 3 ottobre 1935 e che si chiuderà, il 5 maggio 1936, con la vittoria di Roma. L’azione (nella foto, particolare, un esemplare del distintivo metallico commemorativo, di 41 x 39 millimetri, che verrà realizzato per i partecipanti, autorizzato col regio decreto numero 1211 del 10 giugno 1937, dopo lo scioglimento ufficiale della colonna che avverrà il 5 aprile ‘36) verrà illustrata nei minimi dettagli dallo stesso Starace nelle 164 pagine del volume intitolato “La Marcia su Gondar”, che verrà pubblicato, contestualmente in quel 1936, dall’editore Mondadori, di Milano. Libro che sarà corredato da 63 foto, da carte topografiche e che avrà, in copertina, proprio il segretario fascista in divisa coloniale intento a issare lo stendardo verde-bianco-rosso.